mercoledì 21 gennaio 2009

Corridoi

Io penso che i miei sogni siano un passaggio verso qualcosa che non conosco; sono il frutto di alcune considerazioni oniriche prese dalla vita reale ma sono senza dubbio un mezzo per oltrepassare un punto che non conosco. Oggi pomeriggio mi sono addormentato in albergo a Marsala, c'era un po' di sole, ero stanco. Avevo una OQ accanto al letto. Ero vestito. Ricordo questo brano a colori, così vivido: io mi trovo lungo corridoi della mia Città e cammino alla ricerca di mia sorella. Arrivo, svoltando una stradina (che in realtà è un corridoio) tutto damascato rosso e di velluto, con la moquette per terra, alla concierge di un albergo la quale ha accanto un bancone da bar ma c'è troppa gente per cui me ne vado svoltando a destra; poi ci ripenso e torno indietro perché mi sono ricordato di aver bisogno di alcune chiavi per aprire una porta. Solo che continuo a svoltare a destra e sinistra ma non trovo più la hall. Per cui mi guardo in giro: non c'è nessuno, i corridoi sono eleganti, puliti, in alcune parti ci sono elementi dorati, luccicanti. Continuo a girare l'angolo, cammino, non trovo nessuno. Mi sveglio ma non sono affatto impaurito.

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