martedì 3 dicembre 2013

La città dei morti

Sogno effettuato tra le 7:30 e le 8:10. Mi trovavo a passeggio lungo la strada di un grande giardino che costeggiava la mia Città Immaginaria. Sapevo che alla fine di quella via sterrata c'era un grande complesso chiuso e fatto di cemento, immenso e grigio e sapevo che era la città dei morti. La sola unica entrata era costituita da due grandi saracinesche abbassate. Ero assieme ad una donna della quale non ricordo però nulla oltre al fatto che era alta e snella, chiara di carnagione e con un vestito leggero nero. Ella volle avvicinarsi ed io le dicevo: "Non andare vicino, sai che posto è quello?" ma si avvicinava sempre più ad una delle saracinesche. Improvvisamente senza alcun rumore una delle due saracinesche si alza e la donna entra. Io la seguii per cercare di riportarla fuori ma quella si addentrava sempre più. Molte persone camminavano ma non uscivano e nessuna faceva caso a noi. La donna scese delle scale e scomparve. Io dissi ad alta voce: "Stanno chiudendo! Dobbiamo uscire!" e mi volto indietro perché inesorabilmente le saracinesche si erano abbassate e poi si sono chiuse del tutto. All'interno una sottile luce verdastra rischiarava gli ambienti fatti di cunicoli e tunnel. Così vagai dentro quella costruzione in cui c'erano delle persone che semplicemente vagavano; non ero impaurito ma avevo voglia di uscire e in più dovevo fare pipì. Camminando per molto tempo arrivai ad una uscita che sembrava un garage. Uscii fuori e mi ritrovai in una strada trafficata. Della donna nessuna traccia, dunque non era più uscita da lì. Sentivo ancora la vescica premere e dunque mi dissi se non fosse il caso di rientrare poiché avevo intravisto un bagno proprio accanto alla porta. Dunque mi avvicinai e trovai un uomo vestito con la tuta (da garagista) e chiesi se potevo andare in bagno. Egli annuì e mi indicò il luogo dov'era il water. Alzai la tavoletta e mi abbassai i pantaloni e quello da dietro mi si avvicinò con un panno umido dicendo: "Prima di fare quello che deve fare è meglio che glielo pulisca poiché questi posti sono abbastanza sporchi!" e si avvicina alle mie parti basse con l'intento di lavarmelo. Io allora lo spingo da un lato e dico ad alta voce: "Non si permetta! Il mio pisello non ha bisogno di essere pulito!" e lo tengo chiuso nelle mie mani. Quello se ne va e tiro un sospiro di sollievo. Mi sveglio all'improvviso e vado subito in bagno.