giovedì 29 luglio 2010

Il neonato

Mi trovo in macchina con altre due persone di cui chi guida so essere mio amico. C'è anche un neonato. Chi guida ferma l'auto e dice che deve assentarsi per un colloquio. Rimaniamo quindi io e un altra persona e il lattante. Quest'ultimo se la sta facendo sotto ed usciamo dall'auto intenzionati ad avvertire il padre che ritarda. Prendo il bimbo per i talloni, come Achille, e quello si mette ad ancolo retto, tenendosi perfettamente. Mentre lo porto in una specie di piramide rotonda che ha varie entrate, riconosco essere un centro per la documentazione in cui intravedo un'entrata per la metro e una saletta di pronto soccorso. Mi ferma la segretaria alla quale spiego la situazione ed ella chiama qualcuno al telefono dicendo di accomodarmi. Ci siediamo io e il mio accompagnatore; io tengo sempre per i talloni il neonato il quale è sporco di cioccolata dolciastra. Non avevo fatto caso che c'era anche una lettiga all'interno dell'uffio e in poco tempo arriva un tale somigliantissimo al padre del bebè con una donna. Il tale lo saluto e gli indico il bambino ma mi ignora e si distende sul lettino, tutto bianco, coprendosi col lenzuolo. La donna che lo accompagnava invece alla vista del neonato si avvicina e dice di essere la madre ma mi fa capire di non dire che lo fosse per la presenza dell'uomo. Capisco che ella era andata via da casa lasciando il bambino al padre, fratello dell'uomo sulla lettiga. Mi dice di cambiare il piccolo in un certo modo con i pannolini e il piccolo, alla voce della madre, è come se si ridestasse da quella posizione ad angolo retto e si stira, crescendo a dismisura. In tutto questo la segretaria ci guarda in silenzio. Mi sembra di averla già vista in un altro sogno, sempre come segretaria. Cala un silenzio su tutti, vedo tutto bianco e mi sveglio alle sei. Capisco che dopo mezz'ora avrebbe dovuto suonare la sveglia (la quale invece non ha suonato e per poco non ci alzavamo per venire a lavoro). Elementi razionali: riguardo il neonato, ieri ho visto da Feltrinelli alcune carte tipo tarocchi ed ho pensato alla trasmissione "Mercante in fiera", che non seguo, ma nel gioco del mercante in fiera c'è il neonato. Inoltre in un telefilm della serie Eureka, nella prima puntata vista ieri sera con Almar, un detective assaggia un'impronta marrone sul muro lasciata dalla mano di un ragazzino scomparso e la riconosce come cioccolata. Stanotte Almar ha preso il lenzuolo perché aveva fastidio di una zanzara. Io ho dormito scoperto. So che c'è stato anche un altro sogno complicatissimo e denso di materiale ma purtroppo non lo ricordo.

mercoledì 28 luglio 2010

La casa storta e la voragine

Di nuovo, in sogno, una casa ma stavolta è una costruzione fatta di piastrelle per terra gialle e che riconosco come una delle tante mie case. Ci vado per prendere alcune cose poiché mi trovavo all'esterno in un piazzale dove, all'interno di un'automobile, c'era Hulk che giocava ad un videogioco. Assieme ad un mio amico dico che quello in realtà è un negozio di giocattoli di fantascienza e difatti mi viene in mente di vendere un giocattolo che possiedo in casa e quindi vado a prenderlo. Mi faccio accompagnare da questo mio amico ed entriamo nella casa. La casa è una palazzina del primo Novecento: all'interno noto però che tutto il pavimento sia del corridoio che delle camere è inclinato e suppongo che stia cedendo (forse per il fatto che ieri era caduta una libreria in camera mia). Il mio amico viene con me e, nel cercare il gioco, finisco sul letto perché penso che esso si trovo al di sotto. Il mio amico si spoglie e mi chiede di fare all'amore. Io sono titubante e lo accarezzo soltanto. Poi gli bacio la pelle che vedo essere liscia ed olivastra, quasi femminile. Mi accorgo di avere tutta la bocca coperta di sangue e non capisco se egli abbia una ferita o se sia un dente all'interno della mia bocca che si è staccato. Egli mi chiede di leccargli il culo e io mi accorgo che il sangue che ho in bocca aumenta. Così mi alzo e mi asciugo, allontanandomi. Con la coda dell'occhio vedo che egli si riveste ed esce, dandomi appuntamento all'auto. Io cerco il gioco ma non lo trovo, vedo che il corridoio è sempre più inclinato e credo di non farcela ad arrivare alla porta. Una volta giunto alla porta, in basso, mi accorgo che ci sono tanti caricabatterie per ogni tipo di cellulare e ne prendo uno per il mio Nokia. Fuori la casa prendo la macchina ma il mio amico vuol guidarla. Mi siedo accanto e lui inizia a guidare: ci dobbiamo recare al negozio-macchina di giocattoli. Ho in braccio un gatto nero meccanico, trasformatosi dal caricabatterie nero. Mi accorgo, mentre egli guida, che fuori c'è una voragine nera e profondissima e per un attimo la evitiamo. Il nero è un colore predominante perché proprio ieri è successa una cosa con l'email di Google: è arrivato un messaggio automatico a tutti i miei contatti, un worm, in cui c'era un banale promo pubblicitario. E' arrivato a tutti.

martedì 27 luglio 2010

Le tre anatre e il ladro

Stanotte alle 4 esatte mi sono svegliato convinto di aver sentito un rumore. Ieri sera sono andato a letto abbastanza nervoso perché una delle quattro librerie in camera si è letteralmente staccata dal muro facendo balzare libri e mensole davanti verso il computer il quale non si è rotto ma solo spostato. L'ho rimessa a posto al muro tanto per appoggiarla, dopo aver tolto le decine e decine di volumi dei Meridiani della mia collezione. Mi sono accorto che anche l'altra adiacente era pericolante e quindi ho eseguito la stessa operazione. Stanco, alla fine mi sono addormentato con molta ansia. Forse un rumore nella notte mi ha svegliato. Ero così stanco che mi sono riaddormentato subito ed ho sognato una casa elegante, come quella di mio nonno ai Parioli, nella quale vagavo e mi accorgevo che era in procinto di essere svaligiata da un ladro. Ho chiuso allora tutte le finestre che vedevo e una sola invece era difficile a chiudersi. Da lontano vedo il ladro avvicinarsi, così scappo a inizio a correre nei corridoi lunghissimi. Mi vedo dietro lui che corre e mi insegue ma man mano si trasforma prima in uno scoiattolo, poi in un gatto e infine in una anatra. Riesco ad uscire da una finestrella alla fine del corridoio che intuisco portare all'esterno, in campagna. Anche il corridoio è mutato e si è trasformato in un viale di un bosco. Mi giro per vedere l'anatra e ne trovo tre. Sono simpatiche e stanno dormendo fra loro. Mi sveglio con la sveglia alle 7 precise. Stamattina, in garage, ho visto che un passerotto che aveva iniziato a volare si è trovato chiuso e impossibilitato ad andarsene e la sua mamma era fuori. L'ho preso delicatamente e l'ho fatto uscire. erano forse quasi quaranta anni che non prendevo in mano un passerotto. L'ultimo mi era volato via dalla gabbietta quando ero piccolo e la cosa ancora mi intristisce. Sono così piccoli...

venerdì 16 luglio 2010

I tre numeri

La scorsa notte ho sognato di pagare al ristorante un conto. Il cameriere arriva con 3 fatture e mi dice il totale: 63 euro. Prendo la carta di credito e vado alla cassa. Non so perché ma mi salta alla mente anche il numero 28. Una volta svegliato mi sono recato a giocare questi tre numeri, un bel terno secco su Roma. Ovviamente non ho vinto ma ho riflettuto sui tre numeri sognati ed erano la data di nascita di mia cugina Tamara. Dunque, almeno secondo Freud, il sogno era incentrato su di essa, o almeno credo. E' da notare che lunedì sera sono stato ad una cena di lavoro in cui alla cassa ho dovuto dare il numero di partita IVA aziendale ma ha pagato il nostro direttore. Secondo la prassi di chi gioca al lotto dovrei continuare per altre due giocate ma secondo me è inutile. tuttavia monitorerò le uscite. Stanotte invece nessun sogno, troppo caldo, poi mi sono svegliato alle 5 e mezzo per andare a Teramo.

martedì 13 luglio 2010

Cerchi in pentola

Ho dedicato ad Almar la terza parte della nuova raccolta di poesie Sigma, poco prima di spedirla ad un concorso letterario. In più, se mettiamo che ho ricevuto il contratto di pubblicazione del mio A volte mi sento un pezzo di canre, dovrebbe farmi sentire bene. Invece avverto una tensione profonda, molto evidente, al limite della impazienza. Mi sembra come se non ci fosse tempo per fare qualcosa. Ho ideato un nuovo libro inteso come un epistolario tra me e Antoine Auden. Mi esalta molto e conterrà anche alcuni elementi per la seconda parte del Cromosoma grigio, che dovrei decidermi a continuare. I miei sogni non vanno meglio: ne faccio abbastanza ma non riesco a ricordarli sia per il gran caldo che c'è in questi giorni sia per il fatto che mi sveglio ogni giorno sempre più presto e balzo giù dal letto con una grande velocità per farmi la doccia e togliermi il velo umido sul corpo accumulato durante la notte. Spero passi presto quest'ondata di calore. La scorsa notte ricordo soltanto questo brano: stavo facendo la crema pasticcera in un'enorme calderone, con una cucchiarella di legno. Qualcuno dice che devo effettuare dei cerchi molto più veloci e ampi. Lo faccio sulla superficie di un liquido che sembra acqua e il tutto man mano si trasforma in un liquido verdastro. Sono impnotizzato dai cerchi giallastri e rotanti, ce ne sono decine e decine. Mi sveglio, è notte. Elementi razionali possono essere: il telefilm Fringe, nel quale si dice di dover preparare, appunto, la crema pasticcera (alla quale non ho dato attenzione) e poi forse un riferimento ad un prossimo film della Walt Disney, L'apprendista stregone, di cui non c'è questo elemento ma c'era - mi sembra - nel film animato di Fantasia.