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domenica 31 maggio 2020

Il grattacielo e il treno

Nel primo sogno mi trovo in un palazzo molto alto che guarda un grattacielo con la cima conica; sembra esserci una festa e mi scopro in duplice veste di invitato e cameriere. La padrona di casa mi offre cose da mangiare e mi trovo in dovere di servire i pochi invitati. Ad un certo punto andiamo tutti alla finestra, ci aspettiamo qualcosa dal grattacielo di fronte e infatti è come se la punta esplodesse e si illumina tutta. Chiudo gli occhi per la luce accecante e quando li riapro non sono più nella casa ma sono sceso in strada: ho camminato infatti con gli occhi chiusi e tastando i muri delle scale. Mi sveglio, sento un po’ di freddo e mi copro ma poi sento caldo e mi scopro. Ritorno a dormire. Nel secondo sogno sono su un treno. Dapprima in un vagone ma poi mi sposto in testa e i viaggiatori mi incaricano di guidarlo. Non so come si faccia ma il treno corre abbastanza. Rallenta in prossimità di una stazione e un paio di tizi salgono sulla locomotiva (moderna, non antica); io penso mi vogliano rubare il portafoglio e mi accorgo che intanto mi è caduto il cellulare per cui non so che ora sia e mi serve un orologio. Uno dei due presunti ladri invece mi regala una specie di orologio quadrato. Il treno continua la sua corsa ma non so guidarlo per cui penso sia automatico. Corre velocissimo lungo una pianura e vedo da lontano che le rotaie girano a sinistra con un angolo acuto, per di più in salita. Il treno rallenta e gira a sinistra salendo pian piano, come una funivia. Nel salire si fa sempre più lento e, arrivato in cima, si ferma definitivamente. Tutti protestano ma è evidente che si è rotto. Scendo dal treno e mi dirigo nello stesso palazzo del primo sogno; salgo e mi accoglie la signora dicendo sottovoce che una porta è rotta e mi adopero per ripararla. Ci riesco posizionando la bene e mi sveglio.
Elementi reali: l’ultima puntata della seconda stagione della serie Babylon Berlin, il treno e un tizio che, nella puntata vista ieri invece, ruba un orologio. Inoltre la navetta appena partita per la stazione spaziale, Crew Dragon, a forma di cono bianco.

venerdì 23 settembre 2011

Ode al neutrino.

Non so dirti cosa provavo
quando vedevo in televisione
improbabili astronavi sfrecciare in cieli finti e neri
con equipaggi dalle camicie a tre colori
rosso, giallo e blu: i colori delle mie future pitture.
Non te lo so dire perché era così tanta emozione
che adesso a ben pensarci il cuore mi duole
per tanto ricordare e ancora dura
in me quel senso di infinito irraggiungibile
per me umano e persino ancora di più
quando ho visto che puoi superarmi
nella mia velocità con la quale
vorrei raggiungere le stelle, tu: neutrino.

lunedì 1 agosto 2011

Demoni e altri protagonisti

Avevo deciso di scrivere dopo mezzanotte ad Almar del fatto che fosse ormai finita tra noi, essendo quello che doveva essere il nostro secondo anniversario. Invece ho rimandato ad oggi e, ovviamente, mi sono sentito in ansia, svegliandomi alle 4 di notte. Ho acceso la luce e sono andato in cucina a mangiare un pezzo di biscotto, tornando dopo a letto.A dire la verità avevo letto ieri un intero libro sugli orb, i misteriosi casi di cerchi trasparenti presenti sulle fotografie digitali e interpretandoli come forme energetiche orgoniche. Sarà stata anche la tensione di vederne qualcuno di notte, luminoso, che svolazza nella casa, che la mia mente ha ricominciato a sognare di brutto. Infatti ricordo solo tre dei tanti sogni a colori che ho fatto. Nel primo mi trovavo in una casa con alte scale e le scale, più andavo su, si trasformavano i enormi funghi di plastica bianca. Arrivato in cima un camerieri mi fa capire che ero atteso dal padrone di casa e mi intima di andare in bagno. Io ci vado e il bagno era bianco pieno di funghi bianchi. Poi mi sveglio, cambio cuscino e sogno la campagna di mio nonno (che ho nominato ieri in presenza di un tizio) in cui appaiono vecchi zii ormai morti tutti vestiti da donna, chi con i colli di visone e chi con vestiti da vecchia zitella, sul nero perlopiù. Ad un certo punto arriva Gino Bramieri il quale inizia a ridere, come faceva una volta e io gli chiedo un autografo. Lui mi dice che forse è meglio una fotografia e ci mettiamo in posa ma chi doveva farci la foto se ne va appresso agli zii vestiti da donna, per cui ci facciamo io e Gino la foto come Thelma e Louise. Mi sveglio ancora e sento caldo, mi riaddormento e faccio un sogno terribile: nella mia vasca so che è presente un demone bruttissimo dalla facci viola e dai denti all'infuori. Dico a me stesso di non aver paura ed entro nella vasca nudo per fare una doccia. Nella vasca c'è una donna un po' grassa che mi guarda. Io inizio a lavarmi e lei mi guarda. Io dico a me stesso che non era vero che c'era un demone e invece mi rigiro e questa sta mutando il suo aspetto contorcendosi nella vasca e diventando viola in viso. Io non ho paura e semplicemente che è un abitante della vasca come ce ne sono tanti in casa mia. Ieri ho fatto sesso dopo un po' di tempo e per la prima volta dopo tanti tanti anni ho fatto cilecca, cioè non mi sono eccitato. La cosa non mi ha preoccupato però nel sogno della vasca da bagno era come se la donna si stesse trasformando nel corpo a me ideale per fare sesso, cioè quello di una persona conosciuta tanti anni fa e che mi eccita ancora. Il titolo del post mi è venuto stanotte in uno dei miei dormiveglia.

lunedì 9 maggio 2011

Ascensori, Scientology, Amsterdam e Parigi

Con mia madre che sta male ero andato a letto nervoso e stanco, dopo una giornata passata anche con le nuove scarpe a forma di barca per stimolare le cosce. Ho dormito sodo ma alle sei e un quarto mi sono svegliato per il seguente sogno, con un mal di testa fortissimo e con una gran fatica. Dunque, mi trovavo a casa di Jim Cow il quale ha un ascensore che non funziona quando lo prendi perché pè di quelli che abbisogna della chiave. In genere quando andiamo a trovarlo Jim Cow ci chiama dal terzo piano e l'ascensore sale, dopo che siamo entrati dentro. Quindi, entrato nell'ascensore vedo che qualcun altro ha aperto il portone e lo faccio entrare dicendo che io sarei sceso al terzo piano. Quello mi parla abbassandosi e mettendosi seduto quasi, guardandomi i pantaloni. Non l'ho mai visto ma non penso sia amico di Jim Cow e quindi attendo di arrivare al piano. L'ascensore però, arrivato al terzo piano, si ferma un istante e poi prosegue in orizzontale. Io esclamo: "Accidenti! Questo è un ascensore orizzontale, meno male che fa una sola formata e scendo anch'io alla prossima e torno indietro." L'ascensore corre lungo il palazzo adiacente, vedo i tetti, alcuni altri palazzi: sembra la Germania degli anni Quaranta, è scuro in cielo. Arrivati alla stazione dell'ascensore scendiamo, il tizio se ne va ed io telefono con un cellulare di legno al mio amico Jim Cow. C'è una festa a casa sua e mi risponde uno dei Vongoli, la coppia dei miei amici di vecchia data. Dico di aprire la porta e chiamare l'ascensore che sto arrivando. Però vedo l'ascensore ripartire all'indietro senza di me, per cui corro e lo perdo! Così corro verso un altro corridoio dove c'è un secondo ascensore, stavolta di metallo in cui tutti sono seduti tranne un posto e mi ci siedo. Quello parte ma prende una strada diversa e va in chissà qualche altra parte della città, viaggiando sopraelevato. Ho il fiatone dopo tanto correre e, appunto, mi sveglio ansimante e col mal di testa. Fatico molto per riaddormentarmi, fuori c'è un po' di vento. Nel secondo sogno io e Almar passeggiamo dentro un centro commerciale e salendo le scale vediamo adagiati dei libri a fumetti. Ne sfoglio uno e i disegni parlano di una coppia omosessuale che fa sesso orale: i disegni sono in bianco e nero e fatti bene. Lo chiudo e mi stupisco che possano essere venduti in un centro commerciale. Una gentile signorina si avvicina e mi dice "Questa è la Chiesa di Scientology e, nella vita, può esistere anche che una coppia omosessuale faccia sesso." Salgo le scale con Almar e vedo che effettivamente è la nuova Chiesa di Scientology di Boccea, a Roma, che vende però anche altro materiale, forse perché è cambiata nel tempo. Vende pupazzi di Guerre Stellari e Star Trek, libri di fantascienza e di arte grafica a colori (tutto è a colori). Mi soffermo in particolare su un libro in cui, sfogliandolo, le figure si animano. Vorrei comprarlo per averlo ma mi accorgo di essere nudo e di non avere soldi. Per cui faccio per chiedere ad Almar dei soldi ma non c'è più. Penso che forse stia facendo l'OCA Testa di Scientology, cioè il test della personalità, poiché magari ne ha bisogno. Vedo anche un libro che è una specie di computer e con tanti circuiti e schemi. Mi metto seduto presso una scrivania e questi schemi ad albero mi passano davanti, tutti a colori. Qualcuno dice che sto per entrare nella mia rete di computer, qualcun altro è incapace di farlo. Io entro nella mia rete di casa e poi l'abbandono per far sì che qualcun altro possa lavorarci su. Mi alzo e cerco Almar ma non vedo più nessuno. So che devo scendere perché dabbasso ci sono gli uffici e le aule ma due corridoi hanno un vaso di fiori con delle peonie e capisco che è vietato il passaggio. Per cui scendo le scale più in fondo ma sento sempre di essere nudo e mi dirigo verso i bagni sperando ci siano gli spogliatoi di coloro che ci lavorano per mettermi qualcosa. Una ragazza che lavora lì mi dice che stanno tutti a lezione. Io mi giro. Tutta la grande sala dove ero, i corridoi e le stanze sono vuote, non c'è nessuno ed è buio. Ho dei brividi e mi sveglio per un breve periodo. Il sogno seguente mi vede arrivare ad Amsterdam dal mio amico Marco al quale chiedo se gli va che andiamo ad Ikea. Lui ne è entusiasta e va per prepararsi. La sua casa è diversa, è più verdina e bianca, molti oggetti strani e so che ospita la mamma. Io gli dico che se vuole posso andare a dormire da un'altra parte ma la mamma viene e invece insiste per far sì che rimanga, tuttavia prende da parte Marco e gli dice che non è il caso di andare ad Ikea e fare altro. Non so cosa perché mi sveglio, sempre col mal di testa. Nell'ultimo, brevissimo sogno, so che mi sono spostato a Parigi da Amsterdam e so che dal luogo in cui ero con gli ascensori, sono passato in una città dove, appunto, c'era la Chiesa di Scientology per poi giungere ad Amsterdam e infine a Parigi. Sto uscendo dalla stazione della metropolitana di Marnes-La-Coquette, un paesino attorno alla metropoli e vedo le mie due colleghe Silvia e Marie-Rose. Mentre sto uscendo loro stanno invece ferme e faccio loro: "chi aspettate?" e rispondono "Il Papa!". In quell'esatto istante suona la sveglia delle otto in punto. L'analisi di questo sogno è complessa; alcuni elementi razionali derivano da questi giorni (il weekend con Jim Cow, mia madre che sta male). So che dovrò andare a Parigi la settimana prossima e che il mio amico Marco non viene più a Roma a giugno e che forse io andrò da lui. Almar che mi ha lasciato. Il cartellone della pubblicità della nuova Chiesa di Scientology di Boccea visto sabato (o forse è frutto della mia immaginazione?).

giovedì 27 gennaio 2011

La semina e il foglio a T

L'altra sera un sogno formidabile che è durato pochissimo: stavo in un campo con molte persone e stavamo preparando la terra per la semina. C'era un sacco con molti semi piccoli (tipo quelli di papavero). Io avevo una zappa a forma di pelota in cui dovevo caricare prima della terra ocra, poi i semi, coprirli con un altro po' di terra grigiastra e spargerli sul terreno. Alcune persone mi affiancavano ma tutti facevano il loro lavoro. Mi è sembrato di intravedere mio nono paterno. Una persona mi ha cambiato lazappa dandomene una piatta con la quale sembrava difficile prendere le cose ma che poi invece risultava facile, solo che la quantità era minore. Più spargevo i semi per terra più guardavo l'intorno e vedevo piante e foglie, il vento che spirava e avvertivo un tepore lontano. era pieno giorno. E' durato poco ma mi sono alzato benissimo il giorno dopo. Ieri, assistenda ad una riunione noiosissima di lavoro, ho fatto dei ghirigori su un taccuino e mi è venuta l'idea di comporre un foglio per scrivere eventuali sogni di chi volesse raccontarmeli. Il foglio ha una linea orizzontale centrale e una semilinea verticale che parte dal centro della prima, come fosse una T. In questo modo nella parte grande centrale si può scrivere il sogno come lo racconta la persona; nella sezione in basso a sinistra scrivere le parole rilevanti del sogno e nella sezione in basso a destra le associazioni che vengono in mente a chi racconta. Nel mio caso le parole salienti sono: semi, terra, campo, zappa, vento e nonno; le associazioni sono trasparente, vetro, secchezza, fastidio e pesante.