lunedì 8 novembre 2010

Apofillite e terapia con cristalli

Ho effettuato una seduta di cristalloterapia per un problema di mad di schiena e ansia. Il circuito usato era (prono e in doppio su ciascun rene): ametista-cristallo di rocca monoterminato-biterminato-monoterminato in fuori per venti minuti più un cristallo di apofillite sulla nuca. In più un pezzo di cristalli di zolfo a contatto della pelle sul primo chakra a livello del perineo. L'effetto corporeo è stato che mi è passato il mal di schiena fino ad oggi (sono passati almeno 5 giorni); per quel che riguarda l'aspetto mentale mi sono sentito ad un certo punto come immerso in una strana sensazione, come al di fuori del corpo ma senza perdere contatto. A metà strada tra un sogno e la realtà ma non era come la veglia: er più una bella sensazione di stare sprofondando ma lentamente e in un luogo piacevole. Ho ripetuto nei giorni seguenti l'applicazione dell'apofillite accanto al comodino durante la notte con l'effetto di avere dei sogni formidabili, tantissimim,a ripetizione ma purtroppo senza il ricordo completo al mattino, con la chiara consapevolezza di aver sognato. Ora ricordo alcuni brani dei sogni, tutti a colori, senza ansie e ogni volta che mi svegliavo di notte, mi riaddormentavo e immediatamente sognavo. Ora ho tolto l'apofillite perché il cristalloterapeuta dice che è troppo forte e i miei sogni sono ritornati normali togliendola. In questi giorni farò prove con acqua di gemme, immettendo prima ametiste e cristalli di rocca e poi altri minerali.

martedì 2 novembre 2010

La casa Sylvanian Families, il matrimonio e il quadruccio di Spinoza

Fino a qualche ora fa avevo in mente anche il primo di quattro sogni che ho fatto stanotte. Alle tre e mezzo, svegliato da Almar in bagno, avevo dormito benissimo e ne avevo fatto già due di cui quello che ricordo mi vede alle prese con un trasloco in una nuova casa, molto simile a quella della serie di pupazzi Sylvanian Families che mi piacciono tanto. La casa era piccolina e ci riservavano però il piano più alto al quale mancava il tetto. La casetta era tutta arredata e io faccio presente la cosa al padrone di casa il quale scompare e dopo un po' mi accorgo che aveva fatto costruire un tetto non completo. Da lontano sento i tuoni (in realtà ha piovuto stanotte) e temo che il tetto, non completo, faccia ovviamente entrare acqua. Lo dico ad Almar ma risponde che c'è un grande vetro sul tetto ed è per questo che non mi ero reso conto che fosse chiuso. Inizia a piovere e mi sento al sicuro dentro quella casetta piena di coniglietti ed animali parlanti in ogni piano. Sono entrato davvero nella casetta dei sogni! Mentre mi beo di quella sensazione, appunto, mi sveglio. Non riesco più a dormire ma non ho l'ansia. Tuttavia ho caldo, mi rigiro nel letto, mi muovo in indefiniti modi senza trovare pace; Almar torna dal bagno e dorme nuovamente come niente fosse. Allora mi alzo dopo circa mezz'ora e vado in cucina a prendere una ventina di gocce di melissa. Tornato a letto mi riaddormento dopo un'altra mezz'ora e sogno di essere tornato indietro nel tempo con la mia vecchia ragazza dell'epoca assieme ai miei e stiamo andando a sposarci. Io sono molto contento perché il matrimonio è laico e non religioso e, ad officiarlo, c'è Massimo Consoli, un attivista del movimento italiano GBLT di mia conoscenza, purtroppo morto. Mi rendo conto quindi che sono nel passato (tutto mi sembra altamente reale) e lo chiamo: è contento di rivedermi. C'è anche mio padre, anche lui morto. Sono tutti contenti ma io non trovo più la mia ragazza e capisco quindi che il matrimonio non si può fare. Vado in giro in quello che era il posto in cui avrebbero celebrato e mi ritrovo nella casetta della Sylvanian Families! Non c'è più nessuno. Mi sveglio senza ansia. Accendo il lumicino e vedo che sono ancora le quattro e quaranta. Dovrò svegliarmi alle sei circa per andare fuori Roma. Non sono stanco ma mi riaddormento dopo poco tempo e stavolta sogno di essere in un grande parco adibito a museo all'esterno. Sono consapevole di esserci già stato e di aver visto le opere esposte, mi sembra di stare in Italia e le opere sono olandesi: quadri, libri e sculture, solo che ci sono centinaia di ragazzi in visita e fanno un chiasso assordante. Hanno distrutto gran parte delle opere sposte non per cattiveria ma per ignoranza. Mentre vago fra i prati e le siepi so che ditro una di queste c'è una piccola opera esposta di stampo spinoziano: un quadruccio con una immaginetta originale del Filosofo, anch'essa distrutta. Allora la raccolgo e mi viene in mente di metterla nella mia borsa non per rubarla ma per preservarla. Arriva qualcuno (riconosco un filosofo visto in una foto) e mi adopero non per toglierla ma per risistemarla e restaurarla. La pongo sul piccolo cavalletto e cerco dei guati per non sporcarla. Vedo allora tre o quattro confezioni di guanti in lattice e cerco la mia taglia. Vicino a me si sono seduti tutti i ragazzi sul piazzale poiché si è fatto scuro e si preparano a dormire con i sacchi a pelo. Noto che proprio accanto al posto dove sto lavorando una coppia di giapponesi sta toccando i guanti. Allora gli propongo di usarli ma mi fanno capire che sono loro tutte le scatole ed io mi scuso e chiedo se posso almeno usare il paio di formato large. Mi dicono che sono piccoli per me con quel formato ed io attendo che mi diano quelli della taglia giusta poiché penso che i giapponesi, che sono abituati ad usare i guanti da sempre, ne sanno qualcosa. Mi sveglio con la sveglia. Ci sono alcuni elementi razionali nei sogni: il cavalletto ad esempio compare ieri pomeriggio da mia madre dove le dico che vorrei regalarlo a mia nipote per Natale, visto che penso abbia una predisposizione per la pittura; la presentazione del libro su tutte le opere di Spinoza che ho fatto una decina di giorni fa e il filosofo spinoziano che mi ha chiesto un paio di giorni fa di inserire sul blog un convegno a tema: siccome che il convegno c'è domani mi ero dimenticato di inserirlo. Inoltre ieri pomeriggio, a casa di mia madre, mia sorella mi ha fatto vedere un DVD che mio cugino A* le ha regalato e che contiene alcuni filmini degli anni Settanta di quando era piccola. Mentre li guardavo il mio cuore ha sobbalzato ma, per non far trasparire l'emozione, mi sono difeso dietro alla questione di come avesse fatto ad avere proprio mio cugino, col quale non mi parla più, uno di quei filmini - girato da me - in cui c'è mio nonno e mio nipote. Inoltre la casetta dei sogni precedenti aveva a che fare anche con la vecchia casa a Cala Gonone della famiglia di mio cugino e che compare nei filmini. Insomma stanotte, nei momenti in cui non dormivo, sicuramente per questo motivo e soprattutto per essere ritornato indietro violentemente a quando c'era mio padre, mio nonno, così lontani. Non so ma il regalo di mio cugino è sicuramente una bella cosa, ben fatto e ben confezionato ma sono sicuro che sapeva benissimo di provocare in me qualcosa. Lasciamo perdere questa questione adesso.