lunedì 20 gennaio 2014

Fulmini e lupo mannaro

Mi accorgo che sono riusciti a scassinare la mia auto e il vetro dalla parte del guidatore è in frantumi. Vado a controllare nel cassettoni che non abbiano preso le chiavi di casa e le ritrovo al loro posto. Mi trovo fuori casa di mio nonno, in campagna. Prendo queste chiavi e vado a casa di mio nonno ma mentre entro noto che molte persone stanno entrando nell'attiguo locale delle fontane. C'era una lunga fila di gente che entrava e usciva. Mi avvicino anch'io e vengo a sapere che mio zio Domenico è morto e si trova adagiato lì, sopra ad una lastra di marmo. Entro e lo trovo riverso a faccia in su, morto. Me ne dispiaccio moltissimo ma non mi sveglio, nonostante il dolore che provo. Una volta uscito mi viene incontro una ragazza; credo di conoscerla ma non ne sono sicuro, mi sembrava del nord Europa. Mi dice di accompagnarla verso il bosco di pini. Ora l'esterno del piazzale della casa di mio nonno cambia e ci sono molti alberi di pino marittimo altissimi, immensi. Comincia a piovere e dico alla ragazza di non metterci sotto gli alberi per via dei fulmini. Inizia a grandinare ed io sono preoccupato poiché prevedo tempesta. Raccolgo un chicco di grandine ghiacciato grande quanto una pallina da golf e lo mostro alla ragazza. Lei comunque non se ne preoccupa nonostante inizi a piovere ancora più violentemente. Mi accompagna dentro il bosco di pini ed io tempo che da un momento all'altro arrivi un fulmine. Guardo in alto verso il buio delle fronde e sono colto da un lampo accecante e capisco che un fulmine ha colpito la sommità degli alberi. Un grosso tronco cade e viene verso di noi e si ferma  a pochi centimetri dalla mia faccia, con il tronco fatto a punta, come un paletto gigantesco, Chiudo gli occhi e mi ritrovo essere una grande testa di lupo. Non so come ma il mio fantasma prende questa testa di lupo e incide con i denti due ferite in due bei ragazzi che si avvicinano. Quelli, spaventati poiché capiscono di poter diventare a loro volta lupi mannari, fanno per avventarsi contro di me ma io gli dico che sono un fantasma e quelli non possono fare nulla. Allora si rivolgono alla ragazza di prima e, strappandomi di mano la mia stessa testa di lupo, con i denti la feriscono sui due seni. Mi sveglio e la giornata è pessima e piove a dirotto. Elementi razionali: dei vetri a pezzi di un finestrino di una auto presumibilmente rotti da un ladro sotto casa di mia madre ieri e il fatto che sto scrivendo un piccolo corto teatrale che ha a che fare con una lupa mannara.