Non so dirti cosa provavo
quando vedevo in televisione
improbabili astronavi sfrecciare in cieli finti e neri
con equipaggi dalle camicie a tre colori
rosso, giallo e blu: i colori delle mie future pitture.
Non te lo so dire perché era così tanta emozione
che adesso a ben pensarci il cuore mi duole
per tanto ricordare e ancora dura
in me quel senso di infinito irraggiungibile
per me umano e persino ancora di più
quando ho visto che puoi superarmi
nella mia velocità con la quale
vorrei raggiungere le stelle, tu: neutrino.
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venerdì 23 settembre 2011
lunedì 1 agosto 2011
Demoni e altri protagonisti
Avevo deciso di scrivere dopo mezzanotte ad Almar del fatto che fosse ormai finita tra noi, essendo quello che doveva essere il nostro secondo anniversario. Invece ho rimandato ad oggi e, ovviamente, mi sono sentito in ansia, svegliandomi alle 4 di notte. Ho acceso la luce e sono andato in cucina a mangiare un pezzo di biscotto, tornando dopo a letto.A dire la verità avevo letto ieri un intero libro sugli orb, i misteriosi casi di cerchi trasparenti presenti sulle fotografie digitali e interpretandoli come forme energetiche orgoniche. Sarà stata anche la tensione di vederne qualcuno di notte, luminoso, che svolazza nella casa, che la mia mente ha ricominciato a sognare di brutto. Infatti ricordo solo tre dei tanti sogni a colori che ho fatto. Nel primo mi trovavo in una casa con alte scale e le scale, più andavo su, si trasformavano i enormi funghi di plastica bianca. Arrivato in cima un camerieri mi fa capire che ero atteso dal padrone di casa e mi intima di andare in bagno. Io ci vado e il bagno era bianco pieno di funghi bianchi. Poi mi sveglio, cambio cuscino e sogno la campagna di mio nonno (che ho nominato ieri in presenza di un tizio) in cui appaiono vecchi zii ormai morti tutti vestiti da donna, chi con i colli di visone e chi con vestiti da vecchia zitella, sul nero perlopiù. Ad un certo punto arriva Gino Bramieri il quale inizia a ridere, come faceva una volta e io gli chiedo un autografo. Lui mi dice che forse è meglio una fotografia e ci mettiamo in posa ma chi doveva farci la foto se ne va appresso agli zii vestiti da donna, per cui ci facciamo io e Gino la foto come Thelma e Louise. Mi sveglio ancora e sento caldo, mi riaddormento e faccio un sogno terribile: nella mia vasca so che è presente un demone bruttissimo dalla facci viola e dai denti all'infuori. Dico a me stesso di non aver paura ed entro nella vasca nudo per fare una doccia. Nella vasca c'è una donna un po' grassa che mi guarda. Io inizio a lavarmi e lei mi guarda. Io dico a me stesso che non era vero che c'era un demone e invece mi rigiro e questa sta mutando il suo aspetto contorcendosi nella vasca e diventando viola in viso. Io non ho paura e semplicemente che è un abitante della vasca come ce ne sono tanti in casa mia. Ieri ho fatto sesso dopo un po' di tempo e per la prima volta dopo tanti tanti anni ho fatto cilecca, cioè non mi sono eccitato. La cosa non mi ha preoccupato però nel sogno della vasca da bagno era come se la donna si stesse trasformando nel corpo a me ideale per fare sesso, cioè quello di una persona conosciuta tanti anni fa e che mi eccita ancora. Il titolo del post mi è venuto stanotte in uno dei miei dormiveglia.
sabato 30 aprile 2011
Il matrimonio di mia sorella e Sandy Dandy
E' vero che non ho scritto nulla sui miei sogni di recente ma sto attraversando un periodo un po' particolare: la mia situazione affettiva è appesa ad un filo, il lavoro, lo stress, lo studio. Ho avuto un paio di sogni erotici che magari scriverò più in là ma ieri notte ho fatto un sogno davvero bello anche se al tempo stesso amaro: dunque mia sorella doveva sposarsi ed io mi ero provato un vestito bellissimo che ho riposto nell'armadio non appena ho visto che mi stava perfettamente. Così, vestito solo con un abito normale, mi reco in chiesa dove sapevo che stavano provando il matrimonio mia sorella ed il futuro marito (lei non è attualmente né fidanzata né è mai stata sposata). Invece trovo che si stava sposando e che in realtà mi ero dimenticato della cosa. In grande imbarazzo entro nella chiesa proprio mentre mi guardano tutti e mia sorella sta pronunciando il fatidico "sì". Vado dove si trovano anche i miei genitori (mio padre è morto e in questa situazione sembra felice ma non dice nulla), chiusi in cabine tipo quelle di Lascia o raddoppia. Mia madre mi vede e le dico che ho solo il vestito di lavoro perché quello bello l'avevo riposto nell'armadio. La cosa non la riguarda minimamente. Finita la messa vado da mia sorella, un po' infastidita per il fatto che non ero vestito bene per l'occasione ma le dico "Come si chiama tuo marito? Giovanni per caso?" e lei, mentre va dagli ospiti, risponde "No, Guglielmo!". Il sogno finisce. Sicuramente influenzato dal fatto che ieri poi si è sposata la coppia reale inglese, questo sogno ricalca un mio preciso desiderio, che è quello di vedere finalmente mia sorella felicemente sposata. Tuttavia il periodo che stiamo attraversando io e Almar non è dei più felici e forse influisce anche la situazione. Stesso ragionamento per il sogno di stanotte. Premetto che non mi parlo dallo scorso gennaio con delle mie amiche, Betta, Gegè e Vivident. Ultimamente sento di doverle richiamare perché comunque le ragioni del mio dissenso nei loro confronti mi sembrano infantili. Quindi stanotte uno dei loro gatti (il mio adorato) che si chiama Sandy Dandy è entrato in una bellissima casa modernissima, quasi del futuro e mi è venuto incontro dicendo che dovevo scendere al piano di sotto. Io contentissimo di abbracciare Sandy Dandy me lo metto addirittura in testa come cappello e scendo la casa arredata benissimo e capisco che è una parte di una palazzina tipo comune di amici, cioè un po' la cosa che volevano fare le mie tre amiche tempo fa. Al piano di sotto riconosco su di un letto Gegè e vado a salutarla ma vedo che dietro di lei c'è Betta. Nel salutare Gegè preferisco salutare prima Betta e l'abbraccio mentre Sandy Dandy mi chiede di scendere dalla mia testa per salire sul letto. Ricordo ancora vivissimamente i mobili che nel sogno Betta dice di aver realizzato: verdi e di tessuto, alcuni bianchi di plastica purissima ma la cosa che mi sconvolge è quanto sia stata vera l'immagine del gatto, tra i miei preferiti in assoluto. evidentemente mi manca anche lui.
mercoledì 23 marzo 2011
Le vespe
Ho avuto caldo stanotte perché ho dormito anche con la maglietta sotto il pigiama, per cui verso le quattro mi sono svegliato con un caldo smisurato e l'ho tolta. Tornando a dormire ho sognato di trovarmi sopra un letto altissimo, a circa dieci metri di altezza in una stanza bianca. Le lenzuola erano bianche ed ero in compagnia di qualcuno, non so dire chi. Davanti a me una mensola sul muro e sopra una specie di enorme cranio di mucca o di altro animale con la calotta removibile. Colui che era accanto a me non riusciva a coprirsi con il lenzuolo per andare a dormire e mi diceva che aveva paura perché dei rumori provenivano dal cranio. Io gli ho detto che non avrebbe dovuto preoccuparsi perché nel cranio abitavano delle grandi vespe innocue che facevano la guardia. Sono andato a sollevare la calotta e ho visto una tartarughina di mare entrare a forza in una fessura del cranio e intuivo che le vespe l'avevano catturata per mangiarla. Mi sono chiesto come avesse potuto arrivare una tartarugha, perdipiù acquatica, fin lassù e ho ipotizzato che le vespe l'avessero usccisa e portata in volo. Guardando sempre attorno al cranio ne vidi un'altra, ormai morta da mesi ma ancora intatta come forma. All'interno c'erano voci di esultanza. Mi chiesi se la tartaruga fosse morta e mi atterriva la sua fine se fosse stata ancora viva. Poco più in là un'altro rumore di qualcosa che veniva introdotto all'interno e vidi una specie di piccolissimo neonato venire introdotto all'interno. Pieno di sonno coprii il teschio con la calotta removibile e mi misi a dormire. Accanto a me chi c'era stava già dormendo. Mi sono svegliato con la sveglia delle sei ma ancora mi domandavo se fossero morti sia la tartaruga che il neonato. Elementi razionali: ieri ho spedito un sms ad una mia cara amica che ha appena partorito; inoltre ho visto un episodio di Barbapapà alla TV in cui uno di loro trovava un uovo e non sapeva a quale uccello appartenesse per poi scoprire che era un uovo di tartaruga. Inoltre domanica scorsa mi trovavo nella casda di campagna del mio amico Gmaria e mi faceva vedere le api che succhiavano il polline da una pianta di rosmarino. Lì accanto una grande vespa era poggiata su uno stelo di una pianta e non faceva nulla.
lunedì 9 agosto 2010
Le tre firme.
Ho fatto due sogni: il primo verteva su una persona di mia conoscenza e il secondo invece mi vede in casa di mia madre, dove tuttavia c'è il parquet. Io devo attendere l'elettricista, il quale arriva e aggiusta alcune cose. Ci siamo io, lui, mia madre e un altro signore che si rivela essere la ditta la quale ha preso in subappalto l'elettricista. Quest'ultimo mi presenta il conto e devo firmare: hanno già firmato entrambi ed io, che non voglio firmare vengo invece invogliato da mia madre. Così prendo la penna e scrivo non il mio cognome ma uno a caso "Neri" (il nome di battesimo non lo ricordo ma c'era) e poi mi accorgo che anche gli altri due hanno firmato nella stessa maniera. Do la ricevuta all'elettricista e quello dice: "Guarda che curioso, ci chiamiamo tutti e tre allo stesso modo!", ed io temo che essi possano accorgersi che non è il mio vero nome. Invece quelli se ne vanno e mia madre è tutta contenta. Sicuramente questo ha a che fare con il primo sogno ma ieri sera ad una trasmissione di RAI Uno dove facevano un programma di vecchi spezzoni cinematografici, Rossano Brazzi e Alighiero Noschese mi sembra abbiano fatto riferimento a Franco Nero.
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