lunedì 15 marzo 2010

Due poesie di Elena Scoti

In rete si trova il nome di Elena Scoti, mia amica scomparsa il 12 marzo 2009. Purtroppo non si trovano i suoi testi. Proprio il 12 marzo cercavo delle poesie da condividere ma ho trovato i suoi appuntamenti con le presentazioni fatte, il libro Armòri, la casa editrice, i circoli di poesia. Per questo aggiungo queste due poesie che ha mandato a tutti noi suoi amici la figlia Eleonora. Io e Antonio ti ricordiamo molto, Elena: sarai nei nostri cuori sempre. Un bacio.

***

Avevo
una preziosa teiera
fatta a mano
dipinta con figure di dame e cavalieri
nei gialli e gli ocra del rinascimento orvietano
Chiunque la guardava
poi
la sfiorava con la mano
era delle nozze di mia madre
Un giorno l ‘ho messa
piena di tè nel freezer e
quando sono andata
era avvolta dalle crepe come un velo sudario
con due mani l’ho poggiata sul tavolo
a guardarla
Il tè ghiacciato colava
ogni tanto un pezzo
cadeva un frammento
usciva con un fiotto
io guardavo
restai
fino
all’ultimo
quel disfarsi in pezzi e in acqua
ci poteva essere altro modo migliore?
Me lo chiedevo come fossi stata il vasaio

***

A mia madre

Io cammino con un passero poggiato sulla mano
Sul dorso
Sempre.
Nessuno lo sa
Sento nelle zampine tremule una debolezza lontana
E come batte il cuore
Se mi distraggo vola via
ma torna e
lo accarezzo.
Qualcuno pensa un tic
Io lo sapevo che sarebbe andata a finire così già quella volta che
sotto casa lei aveva infilato il braccio nel mio per attraversare la strada
E che poi la sua mano
così leggera
e tremula
io subito pensai
ecco
per
tutta
la
vita
la avrò qui

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