mercoledì 27 maggio 2009

Ristorante sotto il vulcano

Anche stanotte ho dormito come un sasso da mezzanotte alle sei e mezzo, con una sveglia alle quattro e mezzo di pochi minuti. Noto che quando non fa freddo mi riaddormento subito e il risveglio è più ricco e denso di riposo. Un brano del sogno che ho fatto mi vedeva essere a ridosso della cima dell'Etna e mi stupivo del perché non ci fosse la neve sulla sommità, né il fumo dalla caldara. Ho concluso che fosse estate e difatti ero a maniche corte. Non ho immagini del mio vestito e non avevo caldo. Ho supposto anche di stare a guardare il lato che non si trova verso il mare, quello da dove di solito mi accorgo del fumo, e quindi ero dalla parte opposta: doveva quindi esserci, poche centinaia di metri più su, un costone che separava la bocca del vulcano dal punto in cui mi trovavo. La strada che stavo percorrendo era di brecciolino ed in salita con tante curve ma era piccola e sembrava fosse percorribile solo a piedi. C'erano anche dei cespugli e degli alberi. Ad un certo punto noto dei coni che fuoriescono dalla terra con del fumo. Mi avvicino a uno di essi e vedo che in fondo scorre la lava rossa e brillante. Mi guardo attorno e osservo le decine e decine di costruzioni: sono alberghi e ristoranti e mi stupisco di questa cosa. Inizio ad aver paura sia perché potrebbe fuoriscire la lava sia perché da un momento all'altro la terra potrebbe crollare poiché sotto ci sono quei fiumi di magma. Eppure i gestori sono tranquilli e arrivano tante frotte di turisti che iniziano ad occupare i tavoli. Mentre mi dirigo verso un ristorante e mi metto seduto, noto che quei coni sono numerosi e il mio terrore aumenta; tuttavia ho fame e inizio a mangiare. La gente aumenta e fa rumore parlando. Mi sveglio ma senza inquietudine. Ieri sera a casa di Ra ho parlato con il suoinquilino del terremoto, delle zone sismiche e del fatto che da un momento all'altro il Vesuvio possa svegliarsi esplodendo con tutti i paesi vesuviani. Domani inoltre vado a Palermo, Sicilia. Ra stava meglio ma ancora col raffreddore.

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