lunedì 25 maggio 2009

La stanza

E' un periodo che faccio moltissimi sogni ma non li ricordo. Uno solo, fatto circa quattro notti fa, mi vedeva ordinare al bar un crodino da portare a un mio amico ma purtroppo non ricordo altro. Stanotte invece sveglia alle solite 4,30 del mattino, con caldo ma non eccessivo, nessuna voglia di andare in bagno, né sete: solo un po' di dolore alla libgua per un'afta dovuta probabilmente a dell'aglio usato per la pasta di ieri a pranzo. Nel sogno effettuato dopo, fino alle sette meno dieci, mi trovavo in un albergo nella mia Città Immaginaria in cui però, uscendo da questo, ne rientravo dalla porta posteriore, in quella che doveva essere un'anticamera che portava alla mia stanza attraverso una delle tante porte che c'erano. Purtroppo non riuscivo ad entrare in camera poiché avevo le chiavi dimenticate nella hall ma mi vergognavo ad andarci in quanto ero in pigiama e pensavo che gli impiegati della reception pensassero a loro volta che ero uscito per un appuntamento erotico. In più voleva entrare nell'anticamera un barbone e, anche se non mi faceva paura, mi chiusi dentro ma la serratura non era molto forte. Il caso ha voluto che ci fosse una macchina della polizia fuori che ha mandato via il barbone. Contemporaneamente ascolto della musica provenire da una stanza. Entro nella stanza e vedo che c'è un'amica americana (una ragazza che ho conosciuto ad una festa circa un anno fa in un locale a San Lorenzo) e mi riconosce. Allora le chiedo se può chiamare la reception e farsi portare un duplicato delle mie chiavi. Lei fa questa cosa e attendo il fattorino con le chiavi. Nel frattempo se ne vanno tutti gli invitati, la scena cambia e mi trovo in un corridoio buio pieno di statue antiche e quadri alle pareti. Una voce mi dice di andare in fondo al corridoio e lì troverò una solutione al passaggio verso un'altra dimensione. Io ci vado e penetro in una stanzetta che in realtà è come l'interno di un torrione che si estende verso l'alto, illuminato di giallo-ocra con la prtcicolarità che contiene alle pareti tutte teste di statue antiche di marmo bianco bellissime. Io mi guardo attorno, guardo le statue e, dalla tanta bellezza piango a lungo. Mi sveglio piangendo. Smetto di piangere ma mi sento smarrito. Elementi razionali: ieri pomeriggio con Ra siamo andati al mercatino sotto casa sua dove c'era la testa in marmo di una statua che sembrava antica a circa 170 euro. Mi sarebbe piaciuto comperarla. Una volta, andando in gita a Verona, mi rimase impresso l'ingresso che portava al balcone di Giulietta e Romeo e, nel sogno, era molto simile all'ingresso che portava nella stanzetta chiusa.

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