giovedì 9 aprile 2009

Cacca e ombrello

Mi dicono che c'è stata una nuova scossa stanotte verso le due-due e trenta ma non ho sentito nulla: ero molto stanco ieri sera dopo una giornata passata a viaggiare per Caserta e a montare il mio nuovo scrittoio e la poltroncina bianca. Avevo le mani doloranti perché non possedevo il giravite elettrico, sono uscito per una pizza con P* e tornato a casa verso mezzanotte. Ho dormito di continuo fino alle sei e venti e mi sono svegliato con questo sogno: camminavamo su una via della Città che portava ad un angolo dove si trovava un mercato e una fontanella di acqua corrente io, la mia amica Le* e suo figlio più due persone che non conosco. Io avevo in mano un ombrello di tela damascata rarissima che conteneva al suo interno un'altro tessuto di seta colorata in rosso e che dovevo consegnare ad un ricco signore che abitava dietro al mercato. Decidiamo di prendere due strade separate ma entrambe con gli scalini in discesa: io prendo quella a destra e Le* con suo figlio a sinistra. Ci incontriamo nella strada di sotto che costeggia un campo incolto e decidiamo di fare la strada assieme. Mi accorgo che ho portato via anche un asciugamano bianco soffice soffice dalla casa dove mi trovavo poco prima tutta scura, distrutta e in campagna. Ad un certo punto del percorso il figlioletto di Le* dice che deve fare la cacca e così io consiglio di andare nel campo: il piccolo si tira giù i pantaloncini ed esplode una quantità enorme di cacca tutta addosso a Le* e agli altri, molto liquida. Io prontamente prendo l'asciugamano bianco e lo porgo a tutti che si asciugano; rimango completamente asciutto. Il bambino si riveste e corre in strada, così io lo prendo e lo sgrido dicendo che deve rimanere accanto alla mamma (in quel momento mi sento molto come il compagno di Le*) ed egli ubbidisce. Ho in mano l'ombrello con la tela all'interno ma non posso darlo perché devo portarlo al ricco signore. Così dico a Le* che c'è una fontanella dietro l'angolo e mi dirigo verso di essa. Ricordo anche che c'erano dei contenitori di plastica trasparente un po' sporchi ancora di diarrea che colava e li metto da una parte ma non si reggono e cadono in terra. Elementi coscienti: i contenitori mi ricordano che ieri ho cercato di mettere appoggiati alcuni pezzi del mobile montato e pensavo cadessero perché in bilico; inoltre sapevo che avrei visto Le* stamattina perché ieri l'ho chiamata. L'asciugamano bianco aveva il colore sia degli asciugamanini quadrati che uso sempre quando voglio asciugarmi dopo aver fatto sesso con qualcuno ed anche della copertina della sedia che ho comperato ieri.

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