giovedì 17 luglio 2008

La morte di Roy

Ieri sono uscito con Patrick, giunto a Roma in vacanza dopo la sua ordinazione a sacerdote domenicano. Mi ha fatto uno strano effetto rivederlo, ricordare avvenimenti di oltre 14 anni fa, quando eravamo insieme, i viaggi, l'America. Gli ho chiesto molte cose oltre la sua ritrovata fede e come vive al sua nuova vita adesso. Gli ho chiesto della famiglia, dei fratelli, dei nipoti che ho conosciuto a Crete, IL. Gli ho chiesto di Dick, il suo amico presbiteriano ormai anziano e mi ha detto che è morto un mese fa di vecchiaia. Brent, un amico che vive in Ohio a Columbus sta bene; Roy, il suo amico pittore di Washington invece è morto assassinato a Praga. Ricordo Roy perché ci ospitò durante la campagna elettorale in cui vinse Clinton: aveva una bellissima casa e un bellissimo ragazzo slavo. Andammo insieme in una baita in Virginia. Fu molto gentile con me, mi fece vedere come dipingeva su vetro (faceva dei quadri splendidi dipinti a rovescio) e mi portò anche da alcuni artisti americano quando Patrick era impegnato con i comizi elettorali. Lo ricordo bene e credo di avere una sua foto stravaccato su una poltrona in Virginia. Roy è morto per soldi, diceva di averne molti e ne spendeva molti, qualcuno lo ha ucciso per questo, forse dei marchettari. Comunque, il tempo che passa, l'età, Patrick che non è cambiato come me almeno esteticamente: averlo visto senza tonaca in borghese è stato un tuffo nel passato in cui tutto s'addipana ma poi si risolve nel presente, nel tempo che ormai è passato e morto e non voglio che i ricordi diventino ossessione.

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