venerdì 9 maggio 2008

La scoperta di Spinoza

Quando in seconda liceo mi capitò fra le mani il libro di filosofia (secondo volume) Adorno-Gregory-Verra scoprii che, riguardo la filosofia del Seicento, dopo Cartesio, esisteva un certo Spinoza. Non lessi affatto la sua vita ma rimasi fulminato dall'antologia a pie' di capitolo della sua opera principale, l'Etica. In quelle proposizioni, corredate delle definizioni della Prima Parte del libro, ebbi come l'impressione che qualcosa fosse entrato dentro di me, nel mio cervello, nel mio animo. Era il 1979, credo. Sono sicuro anche di quando, il 25 dicembre 1980, in un eremo vicino Tagliacozzo, mentre assistevo alla messa di Natale, dubitai del fatto che esistesse Dio, non tanto come entità metafisica, quanto come entità sociale, come religione rivelata; lo vidi come una scomodità per me che avevo altri pensieri. Da quel giorno considerai diversamente la definizione che avevo di Dio e mi richiamai istantaneamente a Spinoza, scoprendo come il suo pensiero fosse, in definitiva, simile al mio. Così mi ricordai dell'antologia e cercai per Roma l'Etica di Spinoza invano. Roma non aveva che la libreria Rizzoli e poche altre grandi ma il libro era introvabile. Un giorno vagando per caso presso la stazione Termini scoprii che esisteva una bella libreria a piazza Esedra e, nello scaffale di filosofia, trovai il libro, edizione tradotta da Sossio Giametta, Boringhieri. Lessi avidamente nei mesi seguenti ogni rigo, lo sottolineai con matita rossa e blu, lo consumai. Non capivo tantissime cose, non capivo e ne ero affranto. Così iniziai a studiare per conto mio la filosofia (per quanto potevo) nelle enciclopedie e in altri libri. Non avevo molto a disposizione, ero un semplice liceale del terzo anno. Un giorno però, all'improvviso, ebbi l'intuizione della Sostanza spinoziana: avevo capito che cosa intendeva il Filosofo. Tuttavia ero di gran lunga lontano dal comprenderlo per intero ed ancora oggi ho tantissime lacune e me ne dispiaccio. Tuttavia conservo con affetto quel volume che ho fatto poi rilegare perché consunto. Ne comprai anche un altro, identico, vent'anni dopo, che conservo chiuso. La domanda che mi pongo è questa: Spinoza ha influenzato la mia vita oppure io ho disturbato la mia conoscenza completa di Spinoza?

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