martedì 16 giugno 2009

Il merlo caduto

Stamattina alle 4,50 la sveglia ha suonato. L'avevo programmata alle cinque ma ha suonato prima e, nell'oscurità, non riuscivo a trovarla: mi ero addormentato dal mio solito lato e mi sono ritrovato nell'opposto. Così, per non farla suonare più a lungo ho acceso la luce. Era ancora tutto buio dentro casa. Mi sono alzato, sono andato in bagno e sono ritornato a letto dove mi sono definitvamente alzato alle 5,10. Doccia, vestizione, auto, aeroporto. Aereo per Catania e poi a Messina. Mentre la sveglia suonava stavo facendo un bel sogno, molto complesso che non ricordo. L'ultima immagine di cui ho il ricordo è una lampadina nera che si spegneva e accendeva. Una volta vestito però ho letto un messaggio sms arrivato a mezzanotte passata. Avevo letto che Ra mi diceva di venire ad una cena giovedì col suo amico medico ma giovedì torno tardi a Roma e quindi non avrei potuto. Ho risposto che non potevo. Quando con la macchina stavo andando a Messina mi arriva però la risposta di Ra che dice che forse mi ero sbagliato e che non mi ha mai mandato quel messaggio. Poteva essere solo R* il cui nome è vicino al suo, che ha anche lui un amico medico. Ho spedito lo stesso messaggio. Il risultato è che vedo di meno le cose da vicino e che è giunto il momento di mettere gli occhiali. Sono anche stanco. Vorrei starmene a casa per un mese senza fare altro che i cavoli miei. Ra propende verso di me ma io vorrei mettere in chiaro che voglio da lui solo amicizia e nient'altro. In fondo sin dall'inizio gliel'ho detto che ero nel tormento interiore e che non volevo iniziare nulla e lui saggiamente mi ha risposto che non si aspettava né programmava niente. Ora però penso che sia meglio puntualizzarlo una volta per tutte. E' una persona eccezionale, onesta, precisa e soprattutto seria. Ha anche la qualità di discutere e comprendere, cosa che non ho visto ultimamente e soprattutto non si ferma al primo baluardo di incomprensione ma anzi ragiona a differenza di chi so io. Nel sogno ho avuto l'impressione anche di aver visto un merlo che si agitava. Ieri infatti, al ristorante, mentre ero a pranzo col capo, è caduto dall'albero un merlo, pieno di piume e dal becco giallo che zompettava un po' impaurito. Mentre il mio capo parlava di cose inutili io con la coda dell'occhio lo vedevo e mi veniva da ridere perché era goffo ma non potevo perché tutta la scena la vedevo solo io.

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