venerdì 19 giugno 2009

Angosce di inizio secolo.

Nel sogno di stamattina presto ero in una casa che figurava essere quella di mia madre ma mi sentivo come nel futuro. C'erano tanti ragazzini che giocavano per terra e mia madre non era anziana anzi giovane e sembrava svedese. C'era anche mio fratello ma non era quello reale. Gli dico cosa fosse successo perché sentivo che nell'aria c'era qualcosa di misto alla preoccupazione ma anche alla felicità. Mi risponde che non c'era elettricità e difatti, era giorno e quindi c'era il sole, i bambini giovacano con giochi di legno, la televisione era spenta e non c'era alcun apparecchio elettrico in giro. Piano piano arriva la sera a e chiedo come si sarebbe fatto senza luce e lei accese le candele. Avevo capito che la situazione era preoccupante. Arriva un amico (che non conosco) e dice che per effetto della mancanza di energia stavano licenziando migliaia di persone in Italia e sarebbe toccato anche a lui. Mi sono svegliato con una grande angoscia. Proprio ieri, tra l'altro, hanno detto a un mio amico che forse lo avrebbero messo in mobilità anche se con una bella liquidazione ma, nel raccontarmelo, mi è dispiaciuto e mi sono preoccupato. Il sogno di inizio notte invece non lo ricordo bene: c'era un prato e al posto dei fiori c'erano tante penne e pennarelli ed io, camminandoci sopra, mi disegnavo sotto le piante dei piedi.

2 commenti:

  1. E che disegni avevi sotto le piante dei piedi? Li ricordi?

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  2. No, ma sapevo che erano disegni come quelli che facevo da piccolo mettendo insieme tante penne colorate. Ricordo che una volta avevo una penna con dodici colori che impazzava fra i ragazzini e che, se toglievi la protezione, disegnava appunto una stessa scritta con dodici colori...

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