sabato 28 marzo 2009

Rapimenti e appuntamenti

Insomma, continuo a svegliarmi di notte. Verso le due e trenta avevo un'arsura senza pari e sono andato a bere dell'acqua. Avendo il letto a soppalco ogni volta mi pesa scendere e poi salire; questo non ha impedito che mi riaddormentassi e così ho sognato ma solo verso le sei e trenta. Ho avuto uno dei peggiori miei incubi: ero a passeggiare nella Città Immaginaria con mio fratello, mia cognata e mio nipote da piccolo. C'era molta gente sul ponte che portava ai negozi (la mia città è sempre sottoterra o comunque coperta) e stavo guardando un giocattolo con il piccolo accanto. Ad un certo punto non lo trovo più e lo chiamo ad alta voce ma nulla. Così avverto mio fratello e mia cognata i quali non fanno altro che chiamarlo a loro volta ed io lo cerco fra la gente la quale mi guarda arrabbiata; alcune facce si trasformano in mostri e mi sembra di aver chiesto a tutti se lo avevano visto. Lo chiamo, lo chiamo ma niente e mi sono svegliato angosciato e disperato, chiamandolo per nome: io sono terrorizzato dai bambini che scompaiono o sono vittima di malintenzionati, ne soffro tantissimo e la cosa non mi fa davvero dormire. Così sono stato a piangere un po', ho ripreso fiato e finalmente verso le sette e mezzo mi sono riaddormentato. Siccome questa mattina avevo appuntamento con Ant* per andare da Ikea in quanto doveva comperare una libreria, ho ripreso gli stessi luoghi del sogno precedente, questa volta entrando in una casa che ho scoperto essere quella di mia madre. Chiamavo per telefono però non lui ma il mio amico P* di Milano, che è stato a roma la scorsa settimana. Mi risponde al cellulare e mi dice che mi sta aspettando. Io corro in camera di mia madre per dirle che sto uscendo ma la camera è un'immenso mercato all'aperto dove c'è molta gente ma i mobili sono ripetizioni cicliche dei mobili della camera vera di mia madre la quale era sepolta sotto tonnellate di tessuti e ricami e mi rispondeva che dovevo sbrigarmi. Attraverso tutta la camera all'esterno e mi ritrovo su una strada dove non passano automobili. Il cellulare squilla ed io penso di non rispondere. Mi sono svegliato ma stavo meglio del sogno precedente. Elementi razionali oltre l'appuntamento: ho conosciuto una persona che si chiama proprio come il mio amico di Milano. Oltre questo, nient'altro.

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