lunedì 2 marzo 2009

Il balcone e l'orgone

Proprio sabato mi sono dedicato al balcone di casa che le ingiurie del tempo e la mia incuria in questi mesi freddi hanno fatto trascurare. Ho comprato la mattina con i miei nipoti quattro gerani verde scuro e a fiori rossi, un paio di primule, della terra e del rinforzante liquido da diluire. C'era un bellissimo sole e, fino alle 5 del pomeriggio, ho pulito le fioriere, rinvasato le piante, innaffiato ogni vaso, pulito le rose, potato quel che c'era da potare. Mi stavo beando del sole, del silenzio e del rilassamento, sperando che l'imminente primavera porti un colore nuovo al mio balcone quando mi sono accordo di un paio di scie chimiche. Verso il tramonto c'erano in cielo circa quattro o cinque scie chimiche ingrandide ed esagerate al punto che un sottile velo biancastro mi ha fatto pensare a quanto danno ci sia nel mondo, nei nostri cieli. Sulle scie chimiche non ho molti dati ma le vedo chiaramente, per fortuna non spesso, e - guarda caso - domenica ha piovuto ed è brutto da due giorni. Ieri che tristezza vedere che tanto lavoro era rovinato. Comunque spero nel corso naturale. Leggendo qua e là si pensa che le scie chimiche impediscano all'orgone di manifestarsi. Non so: devo documentarmi altrimenti la storia dell'orgone mi sembra un'ennesima bufala new age. L'unica cosa che so è che i cieli erano davvero più azzurri una volta, da piccolo.

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