martedì 18 novembre 2008

Ragnoni rosa

Mi trovo a sognare dapprima di essere in una camera iperbarica gialla, di metallo con grossi vetri ovali assieme a Michelle e Barack Obama. Qualcuno bussa e vuole entrare ma io, per rispetto al presidente degli Stati Uniti, non lo faccio entrare adducendo che forse la sua guardia del corpo non avrebbe voluto. Non ho paura di lui, il quale bussa e sorride, continua a bussare sul vetro. Ha qualcosa in mano ma non so distinguere. Poi mi sveglio con dolori alla schiena: il materasso qui all'Holiday Inn di Cagliari è troppo morbido e il cuscino è troppo piatto. Bevo un po' d'acqua e mi rimetto a dormire. Il secondo sogno riguarda una palizzata di legno di color ocra-grigio che delimita da lontano della vegetazione verdissima; su questa si trovano alcuni ragni neri, tanti, che si avvicinano tra loro fino a formare degli enormi ragnoni a dieci o venti zampe, grigi e tendenti al rosa che quasi mutano in una specie di grande mano. Al di sotto della palizzata, posta in alto, scorre un corso d'acqua con della gente che, impaurita dai ragnoni che minacciano di gettarsi sopra, inizia a mettere in moto delle barche. Una barca affonda e il ragnone più grosso si getta ma va in acqua e non colpisce le vittime predestinate (ragazze, credo) le quali prima di andare sott'acqua esclamano"Questo forse li fermerà!". Poi mi sveglio di nuovo e vado in bagno a pisciare. La luce del bagno è eccessiva ma l'ambiente è bello. Torno a letto e mi riaddormento; ho un nuovo sogno ma non lo ricordo.

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