venerdì 6 giugno 2008

Le cacche all'Alibi

Una volta completati i lavori all'Alibi a Testaccio, andammo a passarvi una serata io, Wanda, Marcella e Gina. Avevamo comprato uno spray che simulava la cacca (una sorta di schiuma da barba marrone) e, prima che la gente entrasse verso mezzanotte, in un paio di angoletti mettemmo delle enormi piramidi a foggia di stronzi e ci sedemmo a guardare. In men che non si dica il personale era allibito e atterrito al tempo stesso e prendeva gli escrementi finti (credendoli veri) con gli stracci e li buttava in speciali buste. Nessuno poteva sospettare di noi poiché nel frattempo il locale si era riempito e poi che cosa avrebbero potute dirci? Venne anche la proprietaria dell'epoca, Marinella, la quale non so perché ma ci stava tanto sulle palle. Addirittura in bagno apponemmo un'enorme colata di finta merda sopra la ceramica del cesso e stemmo anche lì a guardare, da fuori, quel che accadde: la signora a guardia dei bagni urlò "Marinella! Presto! Presto!" e andarono tutti avedere cosa ci fosse nel bagno. Ci furono urla e strepiti. Noi, con grande sicumera, ci dirigemmo al bar a prendere un drink.

2 commenti:

  1. "Più giù, in fondo alla Tuscolana,
    oltre Cinecittà, c'è un prato..."

    !?...http://elanavev.blogspot.com/

    ...passavo per un saluto...

    RispondiElimina
  2. Sul prato trovammo Gina che vagava con le trecce dei capelli a rasta mentre accanto si avvicinava un giovine.

    RispondiElimina