martedì 30 gennaio 2018

Liquido e via di campagna

Sogno della notte del 29 gennaio 2018: sapevo di avere con me un bicchiere con del liquido trasparente e che quel liquido era importante per qualcosa. Ero l’unico ad averlo. Esco da casa e mi dirigo con un’altra persona verso una parte della città, verso la campagna. Mentre percorro una strada sterrata da lontano vendo un camper con una donna bionda, sui cinquanta molto arrabbiata. Non so come ma mi rendo conto che già nel sogno precedente (che ho fatto davvero ma che non ricordo più), che questa donna mi ha fermato sulla stessa strada con alcuni scagnozzi e mi ha rubato quel liquido, lasciandomi senza niente. Penso di aver recuperato quel liquido e subito immagino che lo voglia rifare di nuovo. Lei guida e grida da lontano che se le dò il bicchiere sarà gentile con me. Io inizio a correre: la strada di campagna va in salita verso un gruppo di casette divise da una stradina tortuosa. Lei gira il camper e, impedita dal fatto che non può attraversare la campagna, dalla strada sterrata in cui si trovava si dirige verso la via principale dietro le casette. Io faccio prima e mi chiudo in casa. Lei non può entrare. Mi sveglio e sono le 6 di mattina. Ho disegnato la mappa del luogo, che andrò ad aggiungere alle altre.

domenica 7 gennaio 2018

Il muro di Simone e il fiume di fango

In due diversi sogni appare il concetto di muro. Nel primo mentre sto tornando alla mia attuale casa, mi accorgo che i vicini hanno sistemato lungo la via la grande siepe-parete di fichi d’India che riescono invece selvatici. Hanno fatto un buon lavoro e mi complimento con loro della riuscita. Nella realtà i fichi d’India crescono lungo i bordi di una collinetta (una spalletta) di proprietà di mio cugino Simone il quale non si interessa di sistemare: lasciata all’incuria, lungo gli anni ha in parte ristretto la strada per via di queste succulente che producono anche numerosi frutti. Nel sogno invece mio cugino stava erigenti un muro di sistemazione ma a circa due metri più su, ignorando totalmente la siepe di fichi d’India. Il muro era fatto molto bene e alzando lo sguardo dico a mio cugino che poteva scendere un po’ più giù per rendere migliore il luogo. Proseguo a camminare e noto nella campagna un fortino fatto di quattro mura al cui interno c’era la riproduzione del Chrysler Building e in quel momento va a fuoco facendolo crollare in pochi istanti tra fumo e fiamme. Elementi reali: un episodio della serie Black Mirror (stagione 4) appena visto in cui una coppia sale un muro di cemento armato che circonda la città ed è altissimo, simile quasi a quello di mio cugino Simone. In un sogno fatto stanotte mi trovo ai lati di un immenso fiume di fango, come alle pendici di un ghiacciaio: enormi zolle di fango secco che sembrano andare verso una voce, la quale, alla fine, è la Città Immaginaria. Io e mia sorella, assieme a qualcun altro che non riesco ad identificare, stiamo camminando lungo le sue rive. Mia sorella e l’altro salgono su una grande zolla e camminano saltando una una all’altra. Ad un certo punto una zolla si muove e mi viene in mente che questo fiume si muove anche se impercettibilmente e mi stupisco che si sia mossa in modo macroscopico quella zona, facendoli scivolare sporcandoli di fango; anche io alla fine passò sopra una pozzanghera e mi sporco. Il fiume infatti era formato da enormi zolle ma ogni tanto queste avevano del liquido attorno. Ricordo tutto a colori vivissimi. Abbiamo i nostri vestiti ormai lerci ma riusciamo ad arrivare alla città dove c’è molta gente. Mi volto indietro per vedere quello spettacolo: imponente il fiume sembra fermo ma il cielo si sta annuvolando e fulmini appaiono sopra di esso. Una nube scurissima sembra formare una tromba d’aria ma di colore nero. Io grido a tutti che c’è una tempesta in arrivo e tutti - compresi noi - scappiamo. Sulla nostra destra c’è un vicolo con un cancello aperto e alcuni bulli davanti i quali ci ignorano. Siamo solo io e mia sorella che entriamo: sappiamo che c’è alla fine di quel corridoio dagli alti muri bianchi una casa e difatti alla fine, dopo una porta a vetri, entriamo ma prima di entrare mi accorgo di una valigia dve all’interno c’è una graticola con un gattino incastrato dentro, senza che possa muovere le zampe, incastrate anch’esse volutamente. Decido di liberarlo ma solo dopo esserci lavati. Entrando all’interno iniziamo a spogliarci e vedo che c’è un altro gattino piccolo con addirittura le zappette legate con uno spago Bianco e immobilizzato. Lo libero subito sciogliendo i legacci. Mi accingo a fare lo stesso anche con l’altro di fuori e mi pongo la domanda di chi abbia torturato così selvaggiamente queste due bestiole. Elementi reali del sogno: ancora il concetto di muro; disegnando la piantina mi accorgo che visto dall’alto il fiume e le zolle sembrano un pezzo di colon con le feci all’interno. La tempesta di nubi nere assomiglia a una sequenza vista ieri di una mostra al Palazzo delle Esposizioni in cui un Minotauro dal corpo di giovane bellissimo espelle diarrea nera che prende corpo (scultura digitale di un collettivo di artisti su mega schermo).

mercoledì 27 dicembre 2017

Guarire il Cane Bianco

Sogno fatto la notte del 20 Dicembre: il Cane Bianco è un cane massiccio, quasi una specie di San Bernardo e mi è apparso malato (mi sembra stesse disteso a terra in cucina in una casa mai vista, degli anni Cinquanta dai colori blu chiaro e rosso. Per guarirlo so che bisogna cercare delle scatole di sardine le quali contengono una specie di pappetta dolce, come il Risolat, cioè riso con latte. Anziché chicchi di riso però ci sono delle larve bianche ma non si muovono. Io ho provato ad assaggiarle e non sono male. Il Cane così stava guarendo ma sono stato distratto da qualcuno e me ne sono andato. Questa è la sola e unica volta che l’ho sognato in tutta la mia vita.

martedì 17 ottobre 2017

Denti

Notte strana:mandato a letto molto stanco mi sono addormentato verso e 23. Svegliato verso le 5 e continuato a rimanere in una specie di dormiveglia fino alle 7. L’unico sogno che ricordo è quello di me, in una casa, che perdo i denti. Esattamente 4 denti dell’arcata superiore destra, quasi tutto uno appresso all’altro e ho l’immaginendinritrovarmi in strada - disperato - senza soldi e senza sapere cosa fare. Probabilmente mi sono svegliato con l’ansia e per questo non sono poi riuscito a prendere sonno. A mente fresca ricordo che ieri, nei miei studi cabalistici, ho affrontato l’esame del Tetragramma, fatto delle quattro Lettere ebraiche impronunciabili: ו,ה,י e a ricordare bene un dente aveva la forma della Yod e un altro della Vav. La cosa mi sta provocando una strana inquietudine.

lunedì 9 ottobre 2017

Il lago sotto il mare

Me ne stavo in vacanza nella Città Immaginaria e sapevo che da qualche parte c’era anche il mio amico Marco. Una persona mi viene incontro con un carrello della spesa, all’interno pieno di vestiti, valigia e un cellulare iPhone 6. Riconosco che era quello del mio amico. Il cellulare squilla e dall’altra parte c’era proprio lui. Mi dice che è dovuto partire all’improvviso e ha lasciato tutto in albergo e mi chiede se portavo con me le sue cose, un domani se le sarebbe venute a prendere a Roma (vive in realtà ad Amsterdam). Io gli dico di sì e lui riattacca. Metto il tutto nell’unica valigia nel carrello e mi dirigo a fare una passeggiata: il mare era splendido e azzurro, calmo e la giornata calda. Mentre salgo su una salita scorgo una immensa buca, la quale faceva intravedere il fondale marino e al di sotto di questo un grandissimo lago. Avevo cioè la visuale di due enormi piene di acqua. Continuo a camminare e mi sveglio molto riposato.
Elementi del sogno: le due acque in senso cabalistico (acque di sopra ed acque di sotto)? Inoltre da dove chiamava Marco e con che cellulare visto che aveva lasciato tutto in albergo? L’enorme buca probabilmente perché ho visto la foto della “porta dell’inferno”, una cavità naturale da cui escono fiamme e fuoco vicino ad un vulcano. 

lunedì 7 agosto 2017

Gatto e mosca

Non è la prima volta che sogno le mosche: circa due settimane fa ho sognato di comprare una enorme mosca di plastica rosa (che mi ricordava quella che ho attualmente in cucina - di ferro - sotto il tavolo e che funge da portalumino. Stanotte ho sognato anche Sammy il gatto, il mio adorato Sammy venuto a mancare a Dicembre. Era sul letto di una casa che non riconosco nel sogno e aveva davanti a sé una mosca nera, di quelle di plastica che una volta nella precedente casa di Trigoria conservavo vicino alla libreria. Ho preso in braccio Sammy per spupazzarlo un po' e, dato che sapevo che a lui dava fastidio, l'ho rimesso sul letto ma la mosca non c'era più. C'erano però dei pezzetti di biscotto, delle briciole. La mosca stava, immobile, in un angolino e con leggero schiocco delle dita l'ho fatta saltare in avanti. A quel punto Sammy l'ha vista e ha iniziato a giocarci ma non direttamente con lei, piuttosto con la sua ombra. La mossa sembrava ridere a quell'azione. Mi sono svegliato più volte dal caldo stanotte e ricordo solo di aver ripreso ancora una volta il sogno con Sammy ma non con la mosca.

Nota cabalistica: "Mosca" in ebraico si scrive זבוב e ha valore 17, numero molto importante poiché riferito al Bene (טוב); inoltre al primo e al quarantanovesimo dei 72 Nomi che insieme (1 + 49) indicano le 50 Porte della Conoscenza, la prima dall'alto e l'ultima dal basso; infine il "Nome buono di Dio": א - ה - ו - ה. Io credo però che il 17 indichi la diciassettesima Lettera, la פ, che significa "bocca". 
"Gatto" invece si scrive חתול ed ha valore 444. Questo numero indica sia le Tavole della Legge ma anche la simbologia della piaga delle rane (nelle sette piaghe d'Egitto): un eccesso dell'uso dell'energia sessuale (che ho in effetti in questo momento). Indica anche "oscurità fittissima", anche questo percepisco nel periodo che sto vivendo.

venerdì 21 ottobre 2016

Il gatto che ride e mia nonna

Siccome stanotte verso le 3 il vicino del piano di sopra mi ha svegliato, avevo caldo e in più mi sarei dovuto svegliare alle 5:30 per andare a Giulianova (TE), ho cercato di riaddormentarmi di nuovo, con i soliti dolori muscolari per la palestra dell'altro giorno. Avevo appena fatto un sogno in cui, presso un muro, mio nonno e mia nonna materni mi passavano accanto. Io riconobbi mia nonna dai capelli bianchi arroccati dietro e cercai di incontrarla. Non l'avevo mai sognata prima d'ora e mi ha molto infastidito il rumore dei talloni dei piedi nudi del mio vicino che battevano senza rispetto sul pavimento. Ad un certo punto è pure scattato il suo allarme perché ha inavvertitamente aperto le tapparelle elettroniche. Forse aveva caldo anche lui. Una volta riaddormentato mi sono ritrovato in un letto, coperto da un piumone bianco. Vicino al letto sedeva Robo il quale mi avvisò che il suo gatto Sammy voleva essere accarezzato da me. "Sta salendo sul letto, fallo entrare: ti riscalderà", disse e io aprii il piumone facendolo accomodare dentro. Ero in mutande e sentii il pelo del gatto passare vicino alla mia gamba e accoccolarsi ai miei piedi. Sentivo le sue fusa e ho immaginato fosse contento ma ad un certo punto sento che azzanna con le unghie e i denti il mio piedi destro. Al che dico "Mi sta facendo male al piede!" e Robo lo invita ad uscire; quello allora scende dal letto e mi accorgo che quest'ultimo era in strada. Scendo dal letto e vedo il gatto Sammy andare vicino ad un'altra strada e guardare un paio di altri gatti che miagolano l'un con l'altro e scompaiono dietro una siepe. Ad un certo punto il gatto Sammy inizia a ridere sommessamente e la cosa mi diverte moltissimo. Chiedo a Robo "Ma cosa ride?" e quello risponde "Non so, chissà cosa si saranno detti quei due altri gatti..." e mentre penso a questa osservazione così divertente vedo sempre dalla stessa strada venire verso di noi un uomo e una donna accompagnati da uno gnu che però cambiano man mano aspetto mentre si fanno più vicini assomigliando a dei mostri-elfi, con tante orecchie a forma di piccolo imbuto e verdi-rosse. "Scusate", dico loro, "mi sembrate quasi... degli elfi." e quelli mi ignorano ma sembrano non essere infastiditi affatto dalle mie parole; si fermano e parlano con Sammy il gatto. Io e Robo così ci dirigiamo verso un grande tavolo quadrato e ci sediamo. Io gli dico "Lo sai che prima ho visto mia nonna materna?" e mentre dico questo una donna accanto a me mi prende il braccio ed esclama"Tu hai visto tua nonna? Vieni con me che ti offro qualcosa di buono da bere!" e mi conduce non lontano e ordina due drink. Io le dico che ero in compagnia e lei risponde "Il terzo pagatelo da solo!" e chiedo al gestore quanto devo pagare. Egli risponde "7 e 8". Io penso che sia 7,80 Euro ma poi mi rendo conto che è troppo per quel drink e glielo dico. Quello stringe le spalle. Cerco i soldi e in tasca ho tre monete da due Euro, una da un Euro poi 50 centesimi, 1 moneta da venti e una dieci ma non voglio darglieli. La donna mi intima a prendere il mio drink che ha offerto ma io senza il drink da portare a Robo non mi muovo e non voglio pagare quell'uomo. Alla fine mi sveglio. Mi rimangono in mente soprattutto i numeri di cui sopra. Sono le 5, così mi alzo e basta.