venerdì 16 novembre 2012

Il pupazzo di ET

Voglio tessere le lodi dell'oggetto di un mio recente acquisto: un pupazzo originale di ET grande sui trenta centimetri, in stoffa e pannolenci, che raffigura ET con la felpa rossa. La sua posa è abbastanza tenera e ha gli occhi aperti ed espressivi. L'ho fatto pulire in lavanderia e l'ho portato a casa, sistemato sulla mensola inferiore del letto pregandolo di farmi sognare in maliera lucida e ricca. Devo dire che da quando l'ho posizionato sta adempiendo alla mia richiesta: faccio sogni meravigliosi e complessi, a colori e ricchissimi di materiale. Ricordo quello di stanotte. Ero in vacanza in Grecia con la mia famiglia e alcuni cugini, dovevamo ritornare a casa ma non avevamo due macchine e con una mandai avanti mia sorella e mia madre e con l'altra parte della famiglia mi accordai per un taxi. Chiamo un taxi bianco e si avvicina una tassista donna bionda e carina la quale appena mi vede scende dall'auto e inizia a camminare con me. Sto andando verso casa e intuisco che voglia venire a letto per fare sesso. Mentre camminiamo incontriamo un ragazzo che fa la figura del teppistello di quartiere: in realtà è un muratore ma nel sogno appartiene alla mia famiglia. Con gli altri componenti rimasti saliamo le scale della palazzina e le scale all'interno sono strapiene di gente all'inverosimile tanto che esclamo: "Mai questo pianerottolo è stato pieno di tal gente come ora!" e finalmente arriviamo al secondo piano. Prima di accedere all'androne però una macchina con dentro un tale urla al ragazzo teppistello qualcosa sulla sua acconciatura: guardandolo ha i capelli tra il giallo e il bianco, corti ma tagliati strani, sembra con il gel. Quando si volta ha le ciocche tutte incrociate come i fiaschi di una volta e capisco allora lo stupore dell'uomo nei confronti di quella strana acconciatura. Una volta dentro casa ed aver spiegato alla tassista che deve portarci in aeroporto per raggiungere gli altri quella si spoglia e si mette a letto. Io spengo la luce e mi accorgo che una mia collega sta lavorando su uno scrittoio piccolino ai piedi del letto. Faccio alla mia collega di andare via e quella si alzxa e se ne va ma quando mi avvicino al letto, dalle lenzuola sbuca il teppistello anche lui nudo che mi fa: "Vai a fare in culo per favore!". Io capisco allora che faranno sesso loro due e chiudo la porta. Mi sveglio brevemente e sento freddo. Decido di rimanere ancora a letto, sono le sei e venti. Nella seconda parte del sogno mi trovo seduto accanto a Briatore il quale sta ricevendo una chiamata sul videofonino: riconosco essere mio nipote ma lui gli chiude il telefono in facci. Allora io, senza dire a lui che è mio nipote, entro nell'immagine del video e mi ritrovo come accanto a lui che si trova in macchina assieme ad altri nipoti. Sta guidando mio fratello. So che c'è un'altra auto con mia madre e mia sorella e guida un autista. C'è un incidente che coinvolge una trentina di macchine e queste due le quali non si ribaltano la sbandano. Io mi materializzo lì. Scende mio fratello che va nella macchina accanto e so che mia cognata sta accudendo ai nipoti. Mio fratello va nell'altra macchina e dice a mia sorella se sta bene. Mia sorella urla di controllare mamma, la quale apprendo che sta bene. Mi guardo in giro ma nessuno è sceso dalle auto. Mi sveglio con una angoscia profonda. Tutto il sogno, nelle due parti, è stato a colori e vivissimo. Elementi razionali: sono tre e derivanti dalla trasmissione Servizio Pubblico con Santoro di ieri sera in cui era invitato Briatore. Ieri sera mi sono chiesto perché avesse invitato questo qui, che non sopporto. Lui ha detto che i nostri tassisti come pure le altre figure lavorative sono le migliori del mondo. Per la gente del pianerottolo: ieri una nuova trasmissione condotta da Emanuele Filiperto III in Cina sulla muraglia cinese fa vedere decine e decine di persone che salivano e scendevano da questa.

i tassisti migliori sono italiani
la muraglia cinese
briatore a servizio pubblico

lunedì 3 settembre 2012

Nudo

Dormo nudo in una casa, aspettando l'autobus. La casa dà verso l'esterno e mancano le mura sulla strada. Il mio letto è molto grande e la fermata dell'autobus è dall'altra parte sulla strada, vedo la via di Torrevecchia a Roma. Sento arrivare l'autobus: è piccolo e va veloce; mi sembra di leggere un numero ma non lo identifico. So che è il mio ma che lo perderò, quindi lo lascio passare  e mi rimetto  a dormire. Poi mi alzo, sempre nudo ed esco. Infilo le ciabatte e una magliettina nera. Tuttavia, sebbene i passanti non facciano caso al fatto che non ho gli slip, torno indietro e vado in un qualsiasi negozio a comprarne un paio. Sento di essere in vacanza e che in un sogno precedente ho visitato molti negozi tutti dentro un grande palazzo. Strana sensazione quella del sogno in un sogno.

venerdì 27 luglio 2012

中國詩/1

我的臉是白色的,在夜間


白天和黑

但如果你看到你的眼睛關閉

有沒有顏色。

martedì 24 aprile 2012

La serratura e l''asilo

Stanotte e ieri ho ricominciato a sognare bene, dormendo a lungo. Stanotte però mi sono svegliato per un dolore all'inguine che ho da diversi giorni. Prima del mio risveglio (dovevano essere le tre di notte e comunque era buio pesto) stavo sognando che a casa di mia madre, dove già sono entrati i ladri, io mettevo una serratura in più per la porta. Davo all'incirca sei mandate (tre della serratura sopra e tre di quella sotto) e provavo una grabnde sicurezza per questo. Una volta riaddormentato mi sono ritrovato nella Città Immaginaria dove ero con mio fratello che mi parlava di un affare che stava conducendo: aveva idea di mettere su un'attività, una scuola per bambini piccoli e aveva comprato un locale ad hoc. Mentre stavamo parlando entriamo dentro ad un negozio per bamibini che doveva vendere carrozzine e invece era anche un asilo. Ricordo tutto con molta vividezza: ho notato che le mura portavano il soffitto ad essere altissimo, individuavo anche alcune ragnatele dovute al fatto che era difficile pulire fin lassù. E poi i colori: giallino e verdino e ogni suppellettile creato apporta per questa scuola-negozio. Andiamo verso l'interno di questo luogo fino ad arrivare ai bagni: io devo andare in bagno infatti ma succede una cosa, mi chiedo se sia il caso andare in un bagno per bamibini piccoli e inoltre che non devo frala perché, svegliandomi precedentemente, ero sceso dal letto ed ero andato a fare pipì. Quindi scelgo di non usufruire dei bagni e proseguo la mia visita con mio fratello al quale dico che è un'idea splendida. Usciamo fuori e c'è un grande giardino con delle piccole stradine. Respiro l'aria fresca, mi sento bene. Poi mi sveglio definitvamente: sono le otto e venti.

mercoledì 11 gennaio 2012

Più importante dell'amore

Cosa è più importante
Dell'amore?
Forse la visione
Della propria morte
O la coscienza che diventa niente.
Noi non sappiamo nulla
Quando l'amore va via.
Forse questo è più importante.

martedì 10 gennaio 2012

La mosca rossa e il paesaggio

Non avrei dovuto mangiare ieri sera il prosciutto crudo per cena perché sapevo che mi avrebbe fatto avere sete. Difatti sono andato a letto alle undici e mezzo ma all'una di notte mi sono svegliato con l'arsura. Mi sono svegliato dopo aver concluso un sogno. Mi sono alzato, ho bevuto e sono tornato a letto e verso le cinque e quaranta mi sono svegliato da un altro sogno. Nel primo sogno mi ritrovo nella casa dei miei, quando era composta da due appartamenti: ero in quello che sarebbe stato nella realtà il salone (composto da due stanza) ma nel sogno era una stanza da letto di un albergo e il letto era di fronte alla grande finestra che dava sulla stradina sotto che a sua volta conduceva in garage. La casa è al primo piano. Il colore era verdino, come di ospedale. I muri erano lisci e non 'cera nessun quadro. Mentre vado verso il letto vedo Almar che viene verso di me (Almar non lo vedo da quasi un anno) che mi dice di ascoltare un brano su CD. Era un CD che però proiettava la canzone sul muro, come un visore e la canzone era un remix di Madonna ma tipo un bootleg, cioè composto da più canzoni tra le quali riconosco nel sogno Holiday, che devo aver sentito nella realtà il giorno stesso. Ad Almar piaceva molto Madonna ed io vedo un pezzo di video poi Almar mi dice di mettermi a letto e inizia a spogliarmi ma sotto i vestiti ho già il pigiama. Mi stendo sul letto quando vedo arrivare dall'altra stanza mia madre che aveva solo le mutandine ed era nuda dalla cintola in su, con il seno quasi inesistente, come avvizzito e un grande triangolo bianco rovesciato con la punta in giù al posto del cuore. Mi dice qualcosa ma non capisco: ha anche i capelli verdi e la stessa carnagione è olivastra. Mi giro verso Almar e mi guarda senza capire poi mi volto verso mia madre me è scomparsa e così faccio per mettermi sotto le lenzuola infilando anche i piedi con i calzini dentro ma mi accorgo che sul mio calzino destro c'è appoggiata una enorme mosca rossa che inizia a volare pian piano. Sono impaurito perché non l'avevo vista e Almar dice di non preoccuparsi e prende un cacciascope, di quelli che si usavano, con la retina. Io mi alzo e noto che il muro è rovinato e ci sono alcuni insetti sul soffitto ma piccoli e non si muovono. Mi rigiro verso Almar ma non è più lui e noto che l'uomo dice di non temere, che nel suo albergo non si è mai lamentato nessuno e cose del genere. Io lo saluto ed esco. Ho molta sete. Mi sveglio un istante ma il sogno mi riprende, così cerco di uscire dal sogno, lo faccio ma ci rientro e poi definitivamente mi sveglio. Accendo la luce e vado in cucina. Mi riaddormento e sogno di stare in un centro ricerche dove mi fanno visitare con grande precisione tutte le stanze, poi capisco che sono lì per fare degli esami: ho fatto solo il primo di matematica e so che dovrò restare lì per altri tre anni. Con una scusa convinco una mia collega a farmi visitare la parte esterna del centro ed ella mi fa uscire da una porticina che dà in una grotta. Ci dirigiamo verso l'esterno della grotta e usciamo in una conca gigantesca con moltissimi buchi sulle pareti, come i Sassi di Matera. Non ho mai avuto un sogno così steso e grande. Tutto è luminoso ma non abbagliate, a colori e vedo il verde dei cespugli. La mia collega mi guarda e sorride. Mi sveglio e attendo cinque minuti. Impedisco alla sveglia di suonare e mi alzo. Devo andare a Napoli per lavoro. Ho avito la nausea tutto il giorno e una strana malinconia. Ieri sera ho visto il primo episodio di un telefilm degli anni Sessanta, "The Time Tunnel" in cui ad un senatore gli fanno visitare questo centro di ricerche avveniristico ed io ho pensato che era una fortuna per lui essere trattato così bene. Sabato sera ho presentato al mio amico Ric i miei quadri 3D e li ho fatti vedere al mio amico Oliver. Sono rossi e verdi.