Visualizzazione post con etichetta sogni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sogni. Mostra tutti i post

martedì 17 ottobre 2017

Denti

Notte strana:mandato a letto molto stanco mi sono addormentato verso e 23. Svegliato verso le 5 e continuato a rimanere in una specie di dormiveglia fino alle 7. L’unico sogno che ricordo è quello di me, in una casa, che perdo i denti. Esattamente 4 denti dell’arcata superiore destra, quasi tutto uno appresso all’altro e ho l’immaginendinritrovarmi in strada - disperato - senza soldi e senza sapere cosa fare. Probabilmente mi sono svegliato con l’ansia e per questo non sono poi riuscito a prendere sonno. A mente fresca ricordo che ieri, nei miei studi cabalistici, ho affrontato l’esame del Tetragramma, fatto delle quattro Lettere ebraiche impronunciabili: ו,ה,י e a ricordare bene un dente aveva la forma della Yod e un altro della Vav. La cosa mi sta provocando una strana inquietudine.

lunedì 9 ottobre 2017

Il lago sotto il mare

Me ne stavo in vacanza nella Città Immaginaria e sapevo che da qualche parte c’era anche il mio amico Marco. Una persona mi viene incontro con un carrello della spesa, all’interno pieno di vestiti, valigia e un cellulare iPhone 6. Riconosco che era quello del mio amico. Il cellulare squilla e dall’altra parte c’era proprio lui. Mi dice che è dovuto partire all’improvviso e ha lasciato tutto in albergo e mi chiede se portavo con me le sue cose, un domani se le sarebbe venute a prendere a Roma (vive in realtà ad Amsterdam). Io gli dico di sì e lui riattacca. Metto il tutto nell’unica valigia nel carrello e mi dirigo a fare una passeggiata: il mare era splendido e azzurro, calmo e la giornata calda. Mentre salgo su una salita scorgo una immensa buca, la quale faceva intravedere il fondale marino e al di sotto di questo un grandissimo lago. Avevo cioè la visuale di due enormi piene di acqua. Continuo a camminare e mi sveglio molto riposato.
Elementi del sogno: le due acque in senso cabalistico (acque di sopra ed acque di sotto)? Inoltre da dove chiamava Marco e con che cellulare visto che aveva lasciato tutto in albergo? L’enorme buca probabilmente perché ho visto la foto della “porta dell’inferno”, una cavità naturale da cui escono fiamme e fuoco vicino ad un vulcano. 

venerdì 21 ottobre 2016

Il gatto che ride e mia nonna

Siccome stanotte verso le 3 il vicino del piano di sopra mi ha svegliato, avevo caldo e in più mi sarei dovuto svegliare alle 5:30 per andare a Giulianova (TE), ho cercato di riaddormentarmi di nuovo, con i soliti dolori muscolari per la palestra dell'altro giorno. Avevo appena fatto un sogno in cui, presso un muro, mio nonno e mia nonna materni mi passavano accanto. Io riconobbi mia nonna dai capelli bianchi arroccati dietro e cercai di incontrarla. Non l'avevo mai sognata prima d'ora e mi ha molto infastidito il rumore dei talloni dei piedi nudi del mio vicino che battevano senza rispetto sul pavimento. Ad un certo punto è pure scattato il suo allarme perché ha inavvertitamente aperto le tapparelle elettroniche. Forse aveva caldo anche lui. Una volta riaddormentato mi sono ritrovato in un letto, coperto da un piumone bianco. Vicino al letto sedeva Robo il quale mi avvisò che il suo gatto Sammy voleva essere accarezzato da me. "Sta salendo sul letto, fallo entrare: ti riscalderà", disse e io aprii il piumone facendolo accomodare dentro. Ero in mutande e sentii il pelo del gatto passare vicino alla mia gamba e accoccolarsi ai miei piedi. Sentivo le sue fusa e ho immaginato fosse contento ma ad un certo punto sento che azzanna con le unghie e i denti il mio piedi destro. Al che dico "Mi sta facendo male al piede!" e Robo lo invita ad uscire; quello allora scende dal letto e mi accorgo che quest'ultimo era in strada. Scendo dal letto e vedo il gatto Sammy andare vicino ad un'altra strada e guardare un paio di altri gatti che miagolano l'un con l'altro e scompaiono dietro una siepe. Ad un certo punto il gatto Sammy inizia a ridere sommessamente e la cosa mi diverte moltissimo. Chiedo a Robo "Ma cosa ride?" e quello risponde "Non so, chissà cosa si saranno detti quei due altri gatti..." e mentre penso a questa osservazione così divertente vedo sempre dalla stessa strada venire verso di noi un uomo e una donna accompagnati da uno gnu che però cambiano man mano aspetto mentre si fanno più vicini assomigliando a dei mostri-elfi, con tante orecchie a forma di piccolo imbuto e verdi-rosse. "Scusate", dico loro, "mi sembrate quasi... degli elfi." e quelli mi ignorano ma sembrano non essere infastiditi affatto dalle mie parole; si fermano e parlano con Sammy il gatto. Io e Robo così ci dirigiamo verso un grande tavolo quadrato e ci sediamo. Io gli dico "Lo sai che prima ho visto mia nonna materna?" e mentre dico questo una donna accanto a me mi prende il braccio ed esclama"Tu hai visto tua nonna? Vieni con me che ti offro qualcosa di buono da bere!" e mi conduce non lontano e ordina due drink. Io le dico che ero in compagnia e lei risponde "Il terzo pagatelo da solo!" e chiedo al gestore quanto devo pagare. Egli risponde "7 e 8". Io penso che sia 7,80 Euro ma poi mi rendo conto che è troppo per quel drink e glielo dico. Quello stringe le spalle. Cerco i soldi e in tasca ho tre monete da due Euro, una da un Euro poi 50 centesimi, 1 moneta da venti e una dieci ma non voglio darglieli. La donna mi intima a prendere il mio drink che ha offerto ma io senza il drink da portare a Robo non mi muovo e non voglio pagare quell'uomo. Alla fine mi sveglio. Mi rimangono in mente soprattutto i numeri di cui sopra. Sono le 5, così mi alzo e basta.

lunedì 29 agosto 2016

gal22

Allora, iniziamo dicendo che  in questo periodo sto leggendo molti testi di cabalistica e Spinoza (quest'ultimo non ho mai smesso di studiare) e tuttavia ho pensieri riguardo il momento in cui non ci sarò più, preparando quasi la mia dipartita molto meticolosamente. In questa preparazione sto scrivendo una specie di manuale da utilizzarsi quando qualcuno viene a mancare: una summa di frasi non soltanto spinoziane ma inerenti il conforto di chi rimane. Nel redigere questo testo, raccogliendo i periodi, sentivo che mi mancava un riferimento del Nuovo Testamento ma non sapevo ancora quale. Stanotte, prima di alzarci alle 5:45 per andare in Corsica, ho avuto un incubo: ho sognato di dormire e accanto a me c'era una collega, una signora di mezz'età alla quale sono molto affezionato. Durante il sonno, nel sogno, mi sveglio poiché avverto un rumore. Glielo faccio presente ma dice di continuare a dormire; cerco di addormentarmi di nuovo ma, quando chiudo gli occhi, percepisco una presenza vicino al letto, un'ombra, la quale mi dice qualcosa che non riesco a ricordare: sembrava mia cugina Laura. Mi spaventava il fatto che sapevo che mia cugina fosse in vacanza in Sardegna (l'ho vista appena tre giorni fa) e ho iniziato a gridare ma la voce non veniva fuori. Devo essermi svegliato (sicuramente poiché Rob mi ha detto che ho urlato durante il sonno tanto da spaventare il gatto) ma ho ripreso a sognare. Stavolta ero in un negozio di elettricità e cercavo dei materiali per mettere a posto il sistema elettrico della casa della mia collega. L'impiegato mi chiede se deve anche preparare un computer. Gli rispondo di sì e allora lui mi chiede una password. Non la ricordo è così apro un foglio con un elenco di tante password. Nel sogno casualmente passa di là anche Rob e mi faccio aiutare da lui a cercarla. Non ci riusciamo ma poi, da quell'elenco, ne scorgo una. "Eccola! È questa!", dico. La password era gal22. Mi sveglio. Durante il viaggio verso Livorno per prendere il traghetto, cerco il capitolo 22 della Lettera ai Galati di San Paolo ma la lettera ha solo 3 capitoli e, con mia sorpresa, solo versetto 22, incorporato nel secondo capitolo. Esso recita così: "Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.". Mi ritengo soddisfatto del sogno.

giovedì 16 giugno 2016

La pipì rosa e il sogno nel sogno

Dunque, inizio dicendo che finalmente ho fatto un sogno come non ne facevo da mesi (o forse da anni): lunghissimo, in più parti, colorato e con una particolarità assurda; forse un sogno lucido? Non ne sono sicuro. Mi trovo per lavoro ad Urbino. Riguardo al colore del titolo, ieri - scrivendo sul gruppo Playmobil Italia su Facebook, un utente ha dichiarato di voler cercare la linea rosa delle casette Playmobil, linea che io ho, non completa ma abbastanza numerosa in oggetti. Ecco il sogno: ricordo che stavo in Olanda ma non mi sembrava tale, anzi nell'insicurezza di trovarmi in quel Paese la mia mente si è come librata in alto guardando giù e ha formato una mappa in cui vedevo distintamente e a colori l'Italia e la ex-Jugoslavia ma il mare Adriatico univa quasi le due rive, mi sembrava essere in un lontano futuro. Tornato nella mia mente sapevo di dover andare a cena e mi diressi verso la sala da pranzo in una casa a metà tra l'essere un appartamento e un giardino. Il tavolo era ovale e - oltre me - c'erano un uomo, sua moglie  e un'altra donna più giovane. Mi conoscevano tutti ma sentivo di essere un ospite. dopo la prima portata sento di dover andare in bagno a fare pipì, per cui mi alzo con disappunto della padrona di casa e sento che lei e il marito parlavano di me: egli mi difendeva dicendo che se uno deve andare in bagno all'improvviso non è sconveniente affatto. Il bagno si trovava al piano di sopra ed era una cameretta piccola con due finestre e una porta: la finestra a sinistra era completamente aperta e quella davanti al cesso aveva delle veneziane dalle quali si poteva vedere un corridoio. Accostai la porta ma mi accorsi che il marito della donna era salito e doveva anche lui andare in bagno. Senza essere affatto infastidito inizio a fare pipì e questa mi esce rosa. Io mi impaurisco e l'uomo, che si rivela essere un medico si accorge della cosa e, sporgendo dalla finestra al'interno del bagno, me lo prende in mano mentre continua a fluire la pipì e dice "Scusa ma sto eseguendo una PCR in diretta per vedere cosa sia questo strano colore". Mi accorgo che il mio membro non era affatto quello che ho oggi ma di un ragazzino assai giovane, prepubere quasi. Poi me lo lascia e dice: "Niente di grave ma fatti fare le analisi in ospedale quando puoi, vai pure a Parigi". Poi se ne va da qualche parte su quel piano e in un istante mi accorgo che era la Francia e non l'Olanda il Paese in cui dovevo essere ma nessuno parlava francese. Mi ritrovo così nudo e decido di scendere per proseguire la cena ma che davvero era sconveniente scendere spogliato completamente e prendo un gruppo di fogli uniti da un filo e me lo metto attorno alla vita come un abitante delle isole hawaiane. Appena scendo dico alla signora "Le servivano questi fogli?", lei mi guarda male e fa no con la testa. Mangio una minestra e dopo tutte e due mi dicono che dobbiamo andare e mi avrebbero riportato a casa. Mi spoglio della carta e mi vesto elegante con giacca e cravatta. Prendiamo una macchina e andiamo via: alla guida c'era la signora, con accanto la ragazza più giovane. La macchina mi sembrava una Skoda gialla del'Europa dell'Est. Mentre fino a quel punto il sogno si era rivelato calmo e normale, guidando la signora incappa in un leggero traffico e dentro un tunnel. L'auto si ferma e io vedo accanto a lei un macchinario gigantesco e rosso che - senza alcun rumore - impianta nell'asfalto un enorme cuneo e muove i suoi immensi ingranaggi nel tentativo di smontare un intero gigantesco palazzo. Io scendo dalla macchina per avvisare gli operatori che ce ne erano altre ma non sembrava ci fosse qualcuno a muoverlo. Mi divincolo tra i bracci meccanici, ho paura che uno di questi mi possa colpire o che crolli un soffitto di cemento armato ma il tempo di passare attraverso questi e si crea una nuvola di polvere e capisco che è crollato tutto. Cerco di andare fuori ma penso che la macchina con le due donne era ferma e torno indietro: l'auto aveva il tetto come segato via e le due donne erano sedute sui sedili apparentemente senza vita. Mi avvicino ma mi accorgo che sono vive e una di loro dice "Ci dovranno ripagare! Di sicuro!". In quel frangente capisco che il macchinario (scomparso ora) era teleguidato e che non avrebbe ucciso nessuno ma tutto attorno era distrutto. Mentre andiamo verso un lato del luogo che si rivela essere su un ponte, vedo arrivare tutti i miei passati ed attuali amici, trai quali ricordo Jim Cow e il suo compagno e i Vongoli, tutti coinvolti nel casino appena successo e con i vestiti rovinati e impolverati. Chiedo loro come stiano e rispondono che stanno tutti bene ma che tanto era inutile che avessero i vestiti in ordine poiché stanno andando a una festa. "Vieni anche tu vero?" io guardo le due donne che mi fanno segno di andare e ci dirigiamo a piedi verso una direzione, attraversando ponticelli e fiumiciattoli: sono comunque un po' scosso e affaticato, mi sento anche dolorante per i continui movimenti che avevo dovuto fare per schivare i bracci meccanici. Mentre cammino telefono con il cellulare a mio fratello e gli dico che ho avuto un incidente, non mortale e che non sono ferito. "Dove sei ora? Ti serve aiuto?" mi fa ed io tentenno, poi rispondo "No, aspetta: scusa, mi sono sbagliato. Questa informazione non è reale perché ti ho appena detto quello che mi è accaduto nel sogno, quindi stai tranquillo" e lui riattacca dicendo "OK, torna presto". Metto il cellulare in tasca e penso che se mi svegliassi in quel momento potrei davvero vedere che non era che un sogno e che non ero dolorante e affaticato. Difatti mi sveglio: la stanza è al buio. Prendo sonno subito dopo e mi ritrovo all'ingresso di una villa, con gli amici che stanno entrando, sempre tutto a colori con una bella luce. Gli amici si disperdono fra gli invitati: capisco che era una festa in cui si stava tutti in mutande con grande semplicità, uomini e donne (riconosco anche le due donne). Non mi vergogno affatto anche se ero l'unico con un vestito blu e camicia bianca elegantissimo. Mi guardavano tutti e decisi di andare in una stanza a spogliarmi in santa pace. La villa era molto bella: al piano superiore c'erano mobili antichi e un canetto che sgattaiolava in ogni dove. Mentre inizio a spogliarmi entrano alcuni amici e riconosco uno dei Vongoli con tanti tatuaggi addosso:in realtà non ne ha neppure uno e vedo che se li era fatti fare recentemente. Mi accorgo allora che uomini e donne avevano innumerevoli tatuaggi, tutti stranissimi e qui si tramuta ogni cosa in bianco e nero, non più a colori com'era prima. Mi tolgo i pantaloni che appoggio su una poltrona e mi prende un colpo: le mie mutande bianche avevano leggere picchiettature rosa: quelle della pipì che evidentemente le aveva colorate. Non sapevo come fare e mi vergognavo moltissimo. Nessuno se ne era accorto. Alla fine decido di togliermele: sarei stato nudo ma senza tatuaggi addosso e la mia pelle era bianca. Così, deciso di andare nella stanza dove sentivo la musica e tutto rimaneva in bianco e nero. Mi sveglio con il rumore del condizionatore nella mia stanza di albergo e che avevo spento ieri sera. So di essermi sevgliato più volte di querlla che ricordo esattamente a metà del sogno. Elementi che potrebbero aver indotto la storia: mi sono ricordato domenica sera, parlando con Robo di due vecchissimi amici di quasi venti anni fa che partecipavano alle feste del Vongoli (e che erano presenti nel sogno anche se parzialmente nascosti); la strage di Orlando e il Pulse, forse ma soprattutto proprio ieri pomeriggio ho rivisto il libro Paesaggi di Tullio Pericoli e acquistato Robinson Crusoe illustrato sempre da di Tullio Pericoli nell'edizione Adelphi.


martedì 8 marzo 2016

Due sogni in... salute

Effettuati in due notti consecutive questi due sogni sulla mia salute. Nel primo mi trovo a tavola e mi accorgo di essere nudo dalla cintola in giù. Non ricordo chi ci fosse con me. Mi rendo conto che ho appena defecato e nessuno se ne è accorto. Guardo e vedo la classica cacca quasi a spirale dietro di me. Vorrei così andare in bagno a lavarmi e anche perché sento ancora la necessità di farne altra. Mi alzo e, senza farmi notare, mi dirigo al bagno il quale ha una porta strettissima nella quale entro con alcuni movimenti in cui mi restringo. La porta rimane socchiusa ma so che da fuori non si riesce a vedere dentro. Mi siedo sul water e con mio stupore e preoccupazione sento che non esce nulla di solido anzi liquido. Guardo nella tazza e vedo un fiotto di sangue che ancora esce dal mio ano e dico a me stesso "Ci siamo!" e mi preoccupo perché so che sto davvero male e che la mia ora è vicina. Mi sveglio ansioso. Nel secondo sogno fatto stanotte mi trovo di fronte a una dottoressa (in questo momento non saprei dire se sia una delle due che conosco). Ella dice che ho una cisti a un occhio - piccolissima - ma che va tolta. Io le rispondo che non vorrei perché ho già subito altri due interventi quest'anno di cui uno all'occhio destro e il pensiero che debba essere operato senza anestesia totale all'occhio sinistro mi turba molto. Mi sveglio con il suono della sveglia. Elementi razionali: nel primo sogno nessuno, se si eccettua forse che recentemente ho ricordato una volta in cui con gli amici andammo a fare uno scherzo al locale Alibi. Comprammo la "Cacca spray", una bomboletta che si vende a Carnevale e che la imita benissimo: la depositammo in un angolo del locale e stemmo a guardare le reazioni, molto divertenti. Aveva infatti la stessa forma di quella del sogno; tuttavia il ricordo è parecchio lontano. Nel secondo sogno proprio ieri sera, in palestra, ho visto un tale molto simpatico e ben fatto ma che aveva una cisti sulla mano, anzi a essere precisi non era una cisti ma un piccolo rigonfiamento e sono stato contrariato da quella imperfezione; inoltre è un periodo in cui alcuni amici hanno scoperto delle cisti.

mercoledì 27 gennaio 2016

Il tram che esplode

Sono su un tram in moto. All'improvviso si ferma e dalla porta centrale salgono due persone di cui una ha una indumento a strisce, come un recuso. L'accompagnatore lo pone sotto dei sedili al centro, poi tutte le persone vanno a stare nel fondo del tram, me compreso. Il tram esplode al centro, uccidendo il recluso. Il boato è stato fortissimo e ho le orecchie che fischiano. Chiedo a qualcuno una spiegazione e un ragazzo mi dice che il tram serve a effettuare le sentenze dei condannati a morte. In fretta ricostruiscono il tram e difatti dopo poco è lì, tutto nuovo e fiammante pronto quasi a partire ma interrompe la corsa una nuova coppia di persone, sempre uno dei quali vestito a strisce. Io, che ora so, vado diritto alla fine del tram, attendendo l'esplosione e ho paura di questa, del rumore. Conto i secondi, schiudo gli occhi e mi spingo verso la parete più estrema. Tuttavia l'esplosione non arriva e ansimo, temendo da un istante all'altro lo scoppio. Mi sveglio alle 6:20 al buio, ansimando.

giovedì 5 febbraio 2015

Il pappagallo

Credo di aver fatto un sogno seriale stanotte. Per "sogno seriale" intendo un sogno che si ripete più volte ma con caratteristiche leggermente diverse dal sogno precedente. Non ricordo di aver fatto prima altri sogni del genere. Questa mattina verso le 6 sono stato svegliato dai tuoni in lontananza e ho acceso il lumicino piuttosto abbagliante per vedere l'ora; ho faticato alquanto a riaddormentarmi. All'improvviso mi sono svegliato (era già il sogno) ed avevo accanto un pappagallo, come quello che danno in ospedale per fare pipì senza alzarsi dal letto. Ero convinto di averla fatta dentro e di aver riempito tutto il pappagallo per cui ho badato bene a non muovermi troppo per non versarlo nel letto. Ho acceso il lumicino sul comodino ma non c'era luce. Così nel buio mi sono accorto di aver versato metà contenuto di urina nel letto e di disperarmi perché il liquido aveva irrimediabilmente bagnato le lenzuola e il materasso. Deciso che tanto non potevo farci nulla mi rimetto a dormire. Mi sveglio subito dopo con la sensazione di avere accanto il pappagallo e di averci orinato dentro. Provo ad accendere il lumicino e una flebile luce ne ha illuminato l'interno. Il pappagallo era a metà e mi sono detto che mi sembrava di aver sognato infatti che si fosse versata ma il lectio era asciutto. Mi riaddormento di nuovo con il pappagallo accanto messo bene affinché non si versasse il contenuto. Mi addormento ma mi sveglio subito dopo e cerco di accendere il lumicino perché mi accorgo di avere il pappagallo accanto. La luce non si accende. Sono andato avanti con questo sogno per altre due volte e sempre la luce o non si accendeva o era flebile. Il contenuto di urina era sempre a metà. Alla fine dormo profondamente e mi sveglia ancora un acquazzone pesante. Mi sveglio e accendo il lumicino il quale finalmente illumina la stanza. Del pappagallo nessuna traccia. Ho guardato l'ora ed erano trascorsi solo venti minuti dall'ultima volta che avevo visto l'orologio.

martedì 11 marzo 2014

La pietra dell'Unità

(Post recuperato del 1 Aprile 2013)

Ormai non faccio altro che sognare innumerevoli volte a notte e raramente ricordo tutte le decine di sogni fatti. Il mio Guardiano dei Sogni assolve il suo compito egregiamente. Voglio scrivere brevemente del sogno fatto stamattina fra le 7:30 e le 8:40. Mi trovavo nella Città Immaginaria in giro per grandi centri commerciali e accompagnavo in aeroporto un mio amico, forse Antoine Auden ma forse anche RoBo stesso. Salto sulla descrizione spettacolare dei luoghi perché è veramente impossibile descriverla: immensi corridoi in acciaio e tante persone diverse e rumori non assordanti e negozi con articoli mai visto; in uno di questi ho visto dei nuovi giocattoli Playmobil. In una vetrina mi accorgo che al posto dei giornali ci sono delle pietre con degli anelli che hanno un mini altoparlante: le notizie vengono dettate o narrate. Uno di questi riconosco essere L'Unità ma costa 167 euro. Un po' troppo per me ma vendono anche mini anellini a meno, ciascuno con un argomento. Voglio decidermi a comprarne uno ma sento che sta arrivando l'aereo e mi sveglio.

Pater

Sognato mio padre di mattina presto. Ero al telefono con lui, la sua voce era nervosa. Ricordo che doveva prendere un aereo o forse fare un viaggio ma non faceva in tempo ed io mi sono intristito. Oggi tutto il giorno stato male.

lunedì 20 gennaio 2014

Fulmini e lupo mannaro

Mi accorgo che sono riusciti a scassinare la mia auto e il vetro dalla parte del guidatore è in frantumi. Vado a controllare nel cassettoni che non abbiano preso le chiavi di casa e le ritrovo al loro posto. Mi trovo fuori casa di mio nonno, in campagna. Prendo queste chiavi e vado a casa di mio nonno ma mentre entro noto che molte persone stanno entrando nell'attiguo locale delle fontane. C'era una lunga fila di gente che entrava e usciva. Mi avvicino anch'io e vengo a sapere che mio zio Domenico è morto e si trova adagiato lì, sopra ad una lastra di marmo. Entro e lo trovo riverso a faccia in su, morto. Me ne dispiaccio moltissimo ma non mi sveglio, nonostante il dolore che provo. Una volta uscito mi viene incontro una ragazza; credo di conoscerla ma non ne sono sicuro, mi sembrava del nord Europa. Mi dice di accompagnarla verso il bosco di pini. Ora l'esterno del piazzale della casa di mio nonno cambia e ci sono molti alberi di pino marittimo altissimi, immensi. Comincia a piovere e dico alla ragazza di non metterci sotto gli alberi per via dei fulmini. Inizia a grandinare ed io sono preoccupato poiché prevedo tempesta. Raccolgo un chicco di grandine ghiacciato grande quanto una pallina da golf e lo mostro alla ragazza. Lei comunque non se ne preoccupa nonostante inizi a piovere ancora più violentemente. Mi accompagna dentro il bosco di pini ed io tempo che da un momento all'altro arrivi un fulmine. Guardo in alto verso il buio delle fronde e sono colto da un lampo accecante e capisco che un fulmine ha colpito la sommità degli alberi. Un grosso tronco cade e viene verso di noi e si ferma  a pochi centimetri dalla mia faccia, con il tronco fatto a punta, come un paletto gigantesco, Chiudo gli occhi e mi ritrovo essere una grande testa di lupo. Non so come ma il mio fantasma prende questa testa di lupo e incide con i denti due ferite in due bei ragazzi che si avvicinano. Quelli, spaventati poiché capiscono di poter diventare a loro volta lupi mannari, fanno per avventarsi contro di me ma io gli dico che sono un fantasma e quelli non possono fare nulla. Allora si rivolgono alla ragazza di prima e, strappandomi di mano la mia stessa testa di lupo, con i denti la feriscono sui due seni. Mi sveglio e la giornata è pessima e piove a dirotto. Elementi razionali: dei vetri a pezzi di un finestrino di una auto presumibilmente rotti da un ladro sotto casa di mia madre ieri e il fatto che sto scrivendo un piccolo corto teatrale che ha a che fare con una lupa mannara.

martedì 3 dicembre 2013

La città dei morti

Sogno effettuato tra le 7:30 e le 8:10. Mi trovavo a passeggio lungo la strada di un grande giardino che costeggiava la mia Città Immaginaria. Sapevo che alla fine di quella via sterrata c'era un grande complesso chiuso e fatto di cemento, immenso e grigio e sapevo che era la città dei morti. La sola unica entrata era costituita da due grandi saracinesche abbassate. Ero assieme ad una donna della quale non ricordo però nulla oltre al fatto che era alta e snella, chiara di carnagione e con un vestito leggero nero. Ella volle avvicinarsi ed io le dicevo: "Non andare vicino, sai che posto è quello?" ma si avvicinava sempre più ad una delle saracinesche. Improvvisamente senza alcun rumore una delle due saracinesche si alza e la donna entra. Io la seguii per cercare di riportarla fuori ma quella si addentrava sempre più. Molte persone camminavano ma non uscivano e nessuna faceva caso a noi. La donna scese delle scale e scomparve. Io dissi ad alta voce: "Stanno chiudendo! Dobbiamo uscire!" e mi volto indietro perché inesorabilmente le saracinesche si erano abbassate e poi si sono chiuse del tutto. All'interno una sottile luce verdastra rischiarava gli ambienti fatti di cunicoli e tunnel. Così vagai dentro quella costruzione in cui c'erano delle persone che semplicemente vagavano; non ero impaurito ma avevo voglia di uscire e in più dovevo fare pipì. Camminando per molto tempo arrivai ad una uscita che sembrava un garage. Uscii fuori e mi ritrovai in una strada trafficata. Della donna nessuna traccia, dunque non era più uscita da lì. Sentivo ancora la vescica premere e dunque mi dissi se non fosse il caso di rientrare poiché avevo intravisto un bagno proprio accanto alla porta. Dunque mi avvicinai e trovai un uomo vestito con la tuta (da garagista) e chiesi se potevo andare in bagno. Egli annuì e mi indicò il luogo dov'era il water. Alzai la tavoletta e mi abbassai i pantaloni e quello da dietro mi si avvicinò con un panno umido dicendo: "Prima di fare quello che deve fare è meglio che glielo pulisca poiché questi posti sono abbastanza sporchi!" e si avvicina alle mie parti basse con l'intento di lavarmelo. Io allora lo spingo da un lato e dico ad alta voce: "Non si permetta! Il mio pisello non ha bisogno di essere pulito!" e lo tengo chiuso nelle mie mani. Quello se ne va e tiro un sospiro di sollievo. Mi sveglio all'improvviso e vado subito in bagno.


giovedì 7 novembre 2013

Sogno dell'orologio

Ho ricevuto su uno strano telefonino un lungo sms del mio amico Fabrice che mi invitava a vedere la seconda stagione di American Horror Story e, mentre ne parlavo con Rob (noi abbiamo visto tutta la serie), cercavo di dire comunque di sì rispondendo al messaggio che nel frattempo era diventato ancora più lungo e il telefonino si era trasformato in un attrezzo con un video sottile e lungo. Mi avvicino verso una macchina e poso il cellulare, Rob scompare e al suo posto mi ritrovo accanto il mio ex-capo, un certo Loredano, il quale, avendo notato che estraevo dalla mia tasca un orologio da taschino inizia a dire che potrebbe valere dai 30.000 ai 35.ooo Euro. Io allora dico che me lo ha regalato mio nonno. Lui chiede di esaminarlo e, una volta fatto, mi conferma che potrebbe valere appunto 30 o 35. Io sono molto contento perché so di avere un piccolo capitale ma lui corregge e dice che intende 30 o 35 Euro. Poi corregge ancora una volta  e afferma che vendendolo potrei guadagnare 18 Euro. Io lo seguo, mi rifaccio dare indietro l'orologio e lui si dirige verso la sua auto. Nel suo portabagagli dice di avere tutta la sua collezione di orologi da taschino che vorrebbe vendere al Monte di Pietà di Roma: per questo si trovava lì. Mi dice anche che prima aveva paura di farlo ma ora, attendendo che l'azienda gli paghi i suoi compensi, non ha i soldi per andare avanti.

mercoledì 21 agosto 2013

L'abbraccio

Ricordo solo qualche brano di un sogno lunghissimo fatto stanotte. La parte precisa è avvenuta dopo le 7,30 poiché mi sono riaddormentato. Ero in un luogo imprecisato, forse la Città Immaginaria che sogno spesso, in cunicoli e corridoi. Nulla di negativo, un colore arancione sparso qua e là. Incontro mio padre il quale mi parla per la prima volta d quando è morto (era il 1996) poiché gli chiedo come va e lui risponde che non va benissimo ma non si può lamentare. In un impeto di affetto, stupito nel sogno di questo avvenimento e anche della risposta data, lo abbraccio teneramente e lui se ne stupisce ma accetta l'abbraccio silenzioso. 

martedì 23 luglio 2013

Il letto scomparso

Ho avuto alcuni stati di ansia questa notte. Sono a Lecce per lavoro e alloggio come al solito nell'albergo Tiziano ma nella nuova ala più moderna. A dire la verità preferisco quella vecchia ma le camere sono davvero misere e la doccia è orribile. Questa invece ha camere più spazione ma l'arredamento è scomodo: il comodino infatto è più basso di venti centimetri rispetto al letto per cui, di notte, se si deve accendere la luce bisogna piegarsi in giu; l'aria condizionata esce sparata e c'è sempre uno strano silenzio. Sono andato a letto normalmente verso mezzanotte anche un po' stanco. Verso le due di notte mi sono svegliato improvvisamente per una cattiva digestione: ieri sera al ristorante ottima l'insalata ma le orecchiette erano con i cavolfiori che sicuramente sono stati pensanti. Da quel momento però ho avuto uno strano timore, come se ci fosse una presenza in camera, strani scricchiolii verso la porta d'ingresso e ad un certo punto è andata via la corrente: me ne sono accorto perché si è accesa la lampada d'emergenza e poco dopo il condizionatore, che avevo spento, si è resettato e messo in funzione. Mi sono alzato due volte per questo motivo e ho preso sonno solo verso le cinque, rigandomi continuamente per il caldo e poi per il freddo. Durante uno di questi stati di dormiveglia dentro di me ho solo chiesto alla presenza di farmi dormire e che avrei parlato con essa nel sogno, se mi doveva dire qualcosa. So che sono cose senza senso ma io parlo di presenze energetiche, di stati vibratori reali e non ancora compresi, per cui mal non fa. Ho fatto un solo sogno e nel sogno ero nella stessa stanza. Una luce proveniva dalla porta per cui mi sono alzato e sono andato a sentire se ci fosse qualcuno. Dopo qualche secondo sono tornato a letto ma mi sono accorto con mia sorpresa (e spavento) che la finestra era aperta: ho controllato i cellulari, i  libri, la valigia e l'iPad ma non era sparito nulla. Solo il lettoe ra scomparso e io non sapevo capacitarmi. Come era stato possibile che qualcuno aveva preso il letto e fatto uscire dalla finestra in pochi secondi? Con questo dubbio mi sono svegliato, nella penombra dell'alba. Subito dopo ha suonato la sveglia alle sette e mezzo.

martedì 7 maggio 2013

Il ragazzo monocolo

Ormai so che quando sogno tra sette e le otto e mezzo faccio dei sogni che si trovano nella Città Immaginaria. Sicuramente anche in altre ore della notte ma non ho ancora scoperto quando esattamente: probabilmente fra le cinque e le sei oppure fra le quattro e le cinque e mezzo. Stanotte mi trovavo in una casa mai vista: ero a letto e la porta si è aperta ed è entrato un ragazzo magro il quale mi si è seduto vicino e mi ha detto che si sentiva così brutto da non poter avere nessun tipo di rapporto. Io l'ho guardato in viso e ho notato che aveva un solo occhio al centro. Tuttavia, per meglio mettere a fuoco, ho fatto come si fa quando si incrociano gli occhi e quindi ne ho visti due, molto belli e  profondi, con ciglia grandi e nere. Gli ho detto che invece aveva degli occhi molto belli e che doveva quindi essere bellissimo. Egli mi si è avvicinato e mi ha baciato profondamente. Io ero un poco imbarazzato per via dell'occhio ma per quanto mi sforzassi ne vedevo comunque due anziché uno solo. Si è adagiato vicino a me e si è spogliato: aveva la pelle liscia ed era molto magro. Ad un certo punto mi sono accorto di essermi eccitato e che le mie mutande erano bagnate. Per cui mi sono alzato anche sentendo dei rumori sul corridoio della camera e mi sono alzato dicendo a me stesso che se qualcuno fosse entrato mi avrebbe visto con le mutande macchiate. Difatti è entrato il padre del ragazzo (io sapevo che era lui) e senza fare caso alla mia situazione è andato vicino al ragazzo e ha iniziato  a parlargli. Sono uscito per strada vestito ed ho respirato l'aria fresca. Poi, svegliatomi, ho avuto l'urgenza ad andare in bagno a fare pipì.

venerdì 16 novembre 2012

Il pupazzo di ET

Voglio tessere le lodi dell'oggetto di un mio recente acquisto: un pupazzo originale di ET grande sui trenta centimetri, in stoffa e pannolenci, che raffigura ET con la felpa rossa. La sua posa è abbastanza tenera e ha gli occhi aperti ed espressivi. L'ho fatto pulire in lavanderia e l'ho portato a casa, sistemato sulla mensola inferiore del letto pregandolo di farmi sognare in maliera lucida e ricca. Devo dire che da quando l'ho posizionato sta adempiendo alla mia richiesta: faccio sogni meravigliosi e complessi, a colori e ricchissimi di materiale. Ricordo quello di stanotte. Ero in vacanza in Grecia con la mia famiglia e alcuni cugini, dovevamo ritornare a casa ma non avevamo due macchine e con una mandai avanti mia sorella e mia madre e con l'altra parte della famiglia mi accordai per un taxi. Chiamo un taxi bianco e si avvicina una tassista donna bionda e carina la quale appena mi vede scende dall'auto e inizia a camminare con me. Sto andando verso casa e intuisco che voglia venire a letto per fare sesso. Mentre camminiamo incontriamo un ragazzo che fa la figura del teppistello di quartiere: in realtà è un muratore ma nel sogno appartiene alla mia famiglia. Con gli altri componenti rimasti saliamo le scale della palazzina e le scale all'interno sono strapiene di gente all'inverosimile tanto che esclamo: "Mai questo pianerottolo è stato pieno di tal gente come ora!" e finalmente arriviamo al secondo piano. Prima di accedere all'androne però una macchina con dentro un tale urla al ragazzo teppistello qualcosa sulla sua acconciatura: guardandolo ha i capelli tra il giallo e il bianco, corti ma tagliati strani, sembra con il gel. Quando si volta ha le ciocche tutte incrociate come i fiaschi di una volta e capisco allora lo stupore dell'uomo nei confronti di quella strana acconciatura. Una volta dentro casa ed aver spiegato alla tassista che deve portarci in aeroporto per raggiungere gli altri quella si spoglia e si mette a letto. Io spengo la luce e mi accorgo che una mia collega sta lavorando su uno scrittoio piccolino ai piedi del letto. Faccio alla mia collega di andare via e quella si alzxa e se ne va ma quando mi avvicino al letto, dalle lenzuola sbuca il teppistello anche lui nudo che mi fa: "Vai a fare in culo per favore!". Io capisco allora che faranno sesso loro due e chiudo la porta. Mi sveglio brevemente e sento freddo. Decido di rimanere ancora a letto, sono le sei e venti. Nella seconda parte del sogno mi trovo seduto accanto a Briatore il quale sta ricevendo una chiamata sul videofonino: riconosco essere mio nipote ma lui gli chiude il telefono in facci. Allora io, senza dire a lui che è mio nipote, entro nell'immagine del video e mi ritrovo come accanto a lui che si trova in macchina assieme ad altri nipoti. Sta guidando mio fratello. So che c'è un'altra auto con mia madre e mia sorella e guida un autista. C'è un incidente che coinvolge una trentina di macchine e queste due le quali non si ribaltano la sbandano. Io mi materializzo lì. Scende mio fratello che va nella macchina accanto e so che mia cognata sta accudendo ai nipoti. Mio fratello va nell'altra macchina e dice a mia sorella se sta bene. Mia sorella urla di controllare mamma, la quale apprendo che sta bene. Mi guardo in giro ma nessuno è sceso dalle auto. Mi sveglio con una angoscia profonda. Tutto il sogno, nelle due parti, è stato a colori e vivissimo. Elementi razionali: sono tre e derivanti dalla trasmissione Servizio Pubblico con Santoro di ieri sera in cui era invitato Briatore. Ieri sera mi sono chiesto perché avesse invitato questo qui, che non sopporto. Lui ha detto che i nostri tassisti come pure le altre figure lavorative sono le migliori del mondo. Per la gente del pianerottolo: ieri una nuova trasmissione condotta da Emanuele Filiperto III in Cina sulla muraglia cinese fa vedere decine e decine di persone che salivano e scendevano da questa.

i tassisti migliori sono italiani
la muraglia cinese
briatore a servizio pubblico

lunedì 3 settembre 2012

Nudo

Dormo nudo in una casa, aspettando l'autobus. La casa dà verso l'esterno e mancano le mura sulla strada. Il mio letto è molto grande e la fermata dell'autobus è dall'altra parte sulla strada, vedo la via di Torrevecchia a Roma. Sento arrivare l'autobus: è piccolo e va veloce; mi sembra di leggere un numero ma non lo identifico. So che è il mio ma che lo perderò, quindi lo lascio passare  e mi rimetto  a dormire. Poi mi alzo, sempre nudo ed esco. Infilo le ciabatte e una magliettina nera. Tuttavia, sebbene i passanti non facciano caso al fatto che non ho gli slip, torno indietro e vado in un qualsiasi negozio a comprarne un paio. Sento di essere in vacanza e che in un sogno precedente ho visitato molti negozi tutti dentro un grande palazzo. Strana sensazione quella del sogno in un sogno.

martedì 24 aprile 2012

La serratura e l''asilo

Stanotte e ieri ho ricominciato a sognare bene, dormendo a lungo. Stanotte però mi sono svegliato per un dolore all'inguine che ho da diversi giorni. Prima del mio risveglio (dovevano essere le tre di notte e comunque era buio pesto) stavo sognando che a casa di mia madre, dove già sono entrati i ladri, io mettevo una serratura in più per la porta. Davo all'incirca sei mandate (tre della serratura sopra e tre di quella sotto) e provavo una grabnde sicurezza per questo. Una volta riaddormentato mi sono ritrovato nella Città Immaginaria dove ero con mio fratello che mi parlava di un affare che stava conducendo: aveva idea di mettere su un'attività, una scuola per bambini piccoli e aveva comprato un locale ad hoc. Mentre stavamo parlando entriamo dentro ad un negozio per bamibini che doveva vendere carrozzine e invece era anche un asilo. Ricordo tutto con molta vividezza: ho notato che le mura portavano il soffitto ad essere altissimo, individuavo anche alcune ragnatele dovute al fatto che era difficile pulire fin lassù. E poi i colori: giallino e verdino e ogni suppellettile creato apporta per questa scuola-negozio. Andiamo verso l'interno di questo luogo fino ad arrivare ai bagni: io devo andare in bagno infatti ma succede una cosa, mi chiedo se sia il caso andare in un bagno per bamibini piccoli e inoltre che non devo frala perché, svegliandomi precedentemente, ero sceso dal letto ed ero andato a fare pipì. Quindi scelgo di non usufruire dei bagni e proseguo la mia visita con mio fratello al quale dico che è un'idea splendida. Usciamo fuori e c'è un grande giardino con delle piccole stradine. Respiro l'aria fresca, mi sento bene. Poi mi sveglio definitvamente: sono le otto e venti.

martedì 10 gennaio 2012

La mosca rossa e il paesaggio

Non avrei dovuto mangiare ieri sera il prosciutto crudo per cena perché sapevo che mi avrebbe fatto avere sete. Difatti sono andato a letto alle undici e mezzo ma all'una di notte mi sono svegliato con l'arsura. Mi sono svegliato dopo aver concluso un sogno. Mi sono alzato, ho bevuto e sono tornato a letto e verso le cinque e quaranta mi sono svegliato da un altro sogno. Nel primo sogno mi ritrovo nella casa dei miei, quando era composta da due appartamenti: ero in quello che sarebbe stato nella realtà il salone (composto da due stanza) ma nel sogno era una stanza da letto di un albergo e il letto era di fronte alla grande finestra che dava sulla stradina sotto che a sua volta conduceva in garage. La casa è al primo piano. Il colore era verdino, come di ospedale. I muri erano lisci e non 'cera nessun quadro. Mentre vado verso il letto vedo Almar che viene verso di me (Almar non lo vedo da quasi un anno) che mi dice di ascoltare un brano su CD. Era un CD che però proiettava la canzone sul muro, come un visore e la canzone era un remix di Madonna ma tipo un bootleg, cioè composto da più canzoni tra le quali riconosco nel sogno Holiday, che devo aver sentito nella realtà il giorno stesso. Ad Almar piaceva molto Madonna ed io vedo un pezzo di video poi Almar mi dice di mettermi a letto e inizia a spogliarmi ma sotto i vestiti ho già il pigiama. Mi stendo sul letto quando vedo arrivare dall'altra stanza mia madre che aveva solo le mutandine ed era nuda dalla cintola in su, con il seno quasi inesistente, come avvizzito e un grande triangolo bianco rovesciato con la punta in giù al posto del cuore. Mi dice qualcosa ma non capisco: ha anche i capelli verdi e la stessa carnagione è olivastra. Mi giro verso Almar e mi guarda senza capire poi mi volto verso mia madre me è scomparsa e così faccio per mettermi sotto le lenzuola infilando anche i piedi con i calzini dentro ma mi accorgo che sul mio calzino destro c'è appoggiata una enorme mosca rossa che inizia a volare pian piano. Sono impaurito perché non l'avevo vista e Almar dice di non preoccuparsi e prende un cacciascope, di quelli che si usavano, con la retina. Io mi alzo e noto che il muro è rovinato e ci sono alcuni insetti sul soffitto ma piccoli e non si muovono. Mi rigiro verso Almar ma non è più lui e noto che l'uomo dice di non temere, che nel suo albergo non si è mai lamentato nessuno e cose del genere. Io lo saluto ed esco. Ho molta sete. Mi sveglio un istante ma il sogno mi riprende, così cerco di uscire dal sogno, lo faccio ma ci rientro e poi definitivamente mi sveglio. Accendo la luce e vado in cucina. Mi riaddormento e sogno di stare in un centro ricerche dove mi fanno visitare con grande precisione tutte le stanze, poi capisco che sono lì per fare degli esami: ho fatto solo il primo di matematica e so che dovrò restare lì per altri tre anni. Con una scusa convinco una mia collega a farmi visitare la parte esterna del centro ed ella mi fa uscire da una porticina che dà in una grotta. Ci dirigiamo verso l'esterno della grotta e usciamo in una conca gigantesca con moltissimi buchi sulle pareti, come i Sassi di Matera. Non ho mai avuto un sogno così steso e grande. Tutto è luminoso ma non abbagliate, a colori e vedo il verde dei cespugli. La mia collega mi guarda e sorride. Mi sveglio e attendo cinque minuti. Impedisco alla sveglia di suonare e mi alzo. Devo andare a Napoli per lavoro. Ho avito la nausea tutto il giorno e una strana malinconia. Ieri sera ho visto il primo episodio di un telefilm degli anni Sessanta, "The Time Tunnel" in cui ad un senatore gli fanno visitare questo centro di ricerche avveniristico ed io ho pensato che era una fortuna per lui essere trattato così bene. Sabato sera ho presentato al mio amico Ric i miei quadri 3D e li ho fatti vedere al mio amico Oliver. Sono rossi e verdi.